Associazione Buongoverno Mps interviene sulla querelle legata alla sollecitazione fatta dal sindaco De Mossi alla Fondazione Mps per avanzare alla banca una richiesta danni da 3,8 miliardi per gli aumenti di capitale 2008-2011. La nota:
“Prendiamo atto, con un misto di soddisfazione e stupore, dell’iniziativa del Sindaco di Siena in merito alla lettera inviata alla Fondazione MPS, perché proceda alla richiesta di un’azione risarcitoria nei confronti di Banca MPS per gli aumenti di capitale 2008/2011 di circa 3,8 miliardi di Euro. Finalmente, dopo reiterate richieste da parte della nostra Associazione e di altri, come Pietraserena, anche nel novembre 2019, sembra che gli Enti del territorio abbiano compreso l’opportunità di perseguire questa linea, supportati dalla condanna in primo grado di Mussari, Vigni, ecc. Tale sentenza è uno dei risultati ottenuti grazie a vari interventi ed esposti portati avanti negli anni, in tutte le sedi, compresa quella giudiziaria, in totale solitudine, dall’Associazione Buongoverno e dall’Avvocato Paolo Emilio Falaschi, nell’indifferenza del resto del territorio senese”.
“Ci meravigliamo nel constatare che questo percorso di richieste risarcitorie, possibile già a partire dal 2010, grazie al nostro grande impegno fino ad oggi profuso per impedire varie archiviazioni, a tutela e difesa degli interessi della Fondazione MPS, dei dipendenti, clienti e azionisti di Banca MPS, sia ipotizzato e messo in atto soltanto ora, avendo perso tempo prezioso con il rischio di imminenti prescrizioni. Il Buongoverno e qualche altro soggetto, in questi anni, hanno più volte fatto presente la necessità di un supporto da parte degli Enti del territorio – Comune di Siena, Regione Toscana, Fondazione MPS – per proseguire con efficacia la battaglia legale presso il Tribunale di Milano per l’accertamento di verità e responsabilità, ma senza successo. Ci auguriamo dunque che finalmente ci sia volontà di fattiva ampia collaborazione e interazione. Ci sembra infatti indispensabile un cammino sinergico, in particolare tra Comune e Fondazione, nell’interesse della Comunità senese, accantonando polemiche inutili”.
“Per quanto riguarda il ventilato cambio di CDA del Monte, che pare già delineato dal Governo, in attesa di fatti concreti, evitando strumentalizzazioni o giudizi prematuri, auspichiamo, finalmente, una svolta innovativa, lontana da vecchie logiche politiche. Non possiamo invece che esprimere dubbi su quello da alcuni definito “il risanamento del MPS” da parte dell’attuale CDA uscente, che, anzi, per risultati e comportamenti tenuti, dopo un inizio promettente, ci è apparso molto in continuità con i precedenti. Condividiamo quindi la posizione di alcuni Consiglieri comunali che hanno ribadito concetti da noi detti più volte, ovvero come la crisi del MPS non sia “sistemica”. Sarebbe stata invece del tutto evitabile con amministratori e comportamenti adeguati, mentre sono palesi precise responsabilità trasversali, pur con l’evidente “primato” del partito che per decenni ha governato Siena”.