Riconoscimento e valorizzazione dell’emergenza-urgenza, Consiglio Comunale di Siena approva una mozione

Ok all'atto presentato da Chiara Parri (Sena Civitas), richiesta di intervento alla Regione Toscana e all’Asl Toscana Sud Est per l’estensione delle indennità e il riequilibrio delle condizioni contrattuali

Di Redazione | 12 Aprile 2025 alle 10:00

Riconoscimento e valorizzazione dell’emergenza-urgenza, Consiglio Comunale di Siena approva una mozione

Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta di giovedì 10 aprile, ha approvato una mozione sul riconoscimento e valorizzazione della filiera dell’emergenza-urgenza sanitaria, con richiesta di intervento alla Regione Toscana e all’Asl Toscana Sud Est per l’estensione delle indennità e il riequilibrio delle condizioni contrattuali. L’atto, presentato dal consigliere comunale Chiara Parri (Sena Civitas) ha ottenuto diciassette voti favorevoli e sei astenuti dei ventitré consiglieri comunali presenti.

La mozione impegna il Sindaco e la Giunta “a sollecitare la Regione Toscana affinché le recenti indennità aggiuntive previste per i medici di pronto soccorso vengano estese, nelle forme giuridiche e contrattuali possibili, anche ai medici dell’emergenza sanitaria territoriale, sia dirigenti che convenzionati in quanto parte integrante della stessa filiera dell’emergenza-urgenza sanitaria, precisando che i canali di riferimento per tali figure sono diversificati: la contrattualità dei medici convenzionati deve essere gestita in ambito di apposito accordo integrativo regionale, mentre la contrattualità dei medici dirigenti deve essere gestita tramite contrattazione integrativa aziendale. Ovviamente entrambi ricadono sotto la responsabilità di indirizzo e regia della Regione Toscana”. Inoltre tramite la mozione si impegnano Sindaco e Giunta “a richiedere alla Regione Toscana, laddove sono stati attivati accordi decentrati come la convenzione fra Ausl Toscana Sud Est e Azienda Ospedaliera Universitaria Senese per prestazioni di servizio di emergenza territoriale da parte dei medici di pronto soccorso, di permettere l’applicazione della riduzione fiscale al 15 per cento secondo il parere della Agenzia dell’Entrate con risposta a quesito numero 265 del 2024, tenendo conto che la normativa nazionale tende con evidenza a defiscalizzare tutta la produttività aggiuntiva finalizzata alla riduzione delle liste d’attesa e alla gestione della carenza di personale, promuovendo anche il supporto tra aziende sanitarie. Inoltre a richiedere all’Ausl Toscana Sud Est di prevedere, nei limiti delle proprie competenze, misure integrative di valorizzazione per tali professionisti anche attraverso eventuali accordi decentrati o strumenti premiali alternativi”. Infine la mozione impegna “a coinvolgere l’Ordine dei Medici, i sindacati di categoria e l’Università di Siena in un tavolo di confronto locale, con l’obiettivo di analizzare in modo strutturato le cause della carenza di vocazioni in emergenza urgenza e formulare proposte condivise per incentivare l’accesso e la permanenza dei giovani medici in questo settore strategico”.

Nelle premesse del documento si legge come “sia doveroso, a tutela dell’interesse pubblico, promuovere una maggiore equità retributiva e contrattuale tra le varie figure professionali della rete dell’urgenza, al fine di evitare disparità ingiustificate e assicurare la tenuta del sistema stesso”. La mozione specifica come “Il Comune di Siena, in qualità di ente garante degli interessi della comunità locale, debba farsi promotore presso gli enti competenti (Regione Toscana e Asl Toscana Sud-Est) di una sollecitazione formale affinché vengano adottate misure riequilibratrici e strutturali a favore di tutti i medici (dipendenti e convenzionati) dell’emergenza-urgenza 118”.

“La sanità pubblica toscana – si legge nelle premesse dell’atto – è da decenni amministrata in via esclusiva da una filiera istituzionale riconducibile all’attuale maggioranza di centrosinistra che governa la Regione Toscana, la quale esercita funzioni di indirizzo, programmazione e controllo sull’intero sistema sanitario regionale. Sotto la sua diretta competenza ricadono le nomine dei vertici delle Asl, delle Aziende ospedaliere universitarie, nonché le decisioni strategiche in materia di contrattazione integrativa, distribuzione delle risorse e organizzazione dei servizi. In questo contesto, ogni disomogeneità nel trattamento economico e contrattuale del personale sanitario (in particolare all’interno della filiera dell’emergenza-urgenza) non può che trovare origine e responsabilità negli indirizzi politici e amministrativi regionali. È dunque alla Regione Toscana, al suo assessorato alla sanità e al Presidente della Giunta Regionale, che spetta l’onere di attuare politiche capaci di ristabilire condizioni di equità, riconoscere il lavoro svolto da tutti i professionisti della rete dell’emergenza-Urgenza e intervenire per superare disuguaglianze oggi sempre più evidenti”.

“Con delibera della Giunta regionale toscana – specifica ancora il documento – sono state recentemente stanziate nuove risorse destinate all’aumento delle indennità per i medici in servizio presso i pronto soccorso, a riconoscimento delle condizioni particolarmente gravose in cui tali professionisti operano. Tale intervento, pur apprezzabile, risulta limitato esclusivamente a una parte della rete sanitaria dell’emergenza-urgenza, trascurando le altre componenti strutturalmente e funzionalmente integrate nel sistema stesso, in particolare: i medici dell’emergenza-urgenza territoriale 118 ‘dipendenti’ dell’Asl Toscana Sud-Est; i medici dell’emergenza-urgenza 118 ‘convenzionati’ con l’Asl Toscana Sud-Est, operanti da anni nella filiera dell’urgenza”.

Il documento considera che “i medici dell’emergenza territoriale, tutti, svolgono un ruolo cruciale nell’intercettazione precoce dei casi tempo-dipendenti, nella gestione avanzata pre-ospedaliera e nella riduzione degli accessi impropri in pronto soccorso, spesso operando in condizioni di forte stress psicofisico, turnazioni notturne prolungate e rischio professionale elevato. La cronica carenza di personale nei suddetti ambiti è ulteriormente aggravata dalla fuga di medici verso altri settori meno usuranti o meglio remunerati, nonché dalla difficoltà a reperire nuovi professionisti disposti a intraprendere tali percorsi, come testimoniato dal calo drastico delle domande di specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza presso l’Università di Siena e come si evince anche dalle zone di continuità assistenziale che risultano sempre più frequentemente scoperte su tutto il territorio dell’Asl Toscana Sud-Est”.

“Attualmente – prosegue il documento – vi sono forti disparità nella remunerazione delle diverse figure professionali coinvolte nella rete dell’Emergenza-Urgenza in quanto: i medici ‘dipendenti’ del Servizio sanitario nazionale percepiscono, per attività in produttività aggiuntiva, effettuata dopo le centocinquantadue ore di lavoro come da contratto, circa ottanta euro lordi all’ora, per avere il netto va tolto il 2 percento di Enpam e da lì il 15 percento di Irpef (circa il doppio all’ora di quanto percepito dai medici ‘convenzionati’ con il Servizio sanitario nazionale, pagati invece con straordinario); i medici ‘convenzionati’ con il Servizio sanitario nazionale del servizio di emergenza-urgenza 118, attualmente, dopo la 164esima ora di turni mensili effettuati, prendono 41,48 euro lordi all’ora, da cui va tolto il 15,625 percento di Enpam e da lì la tassazione Irpef risultante specifica per ogni medico; la tassazione segue le aliquote nazionali e non hanno alcuna detassazione al 15 percento sugli straordinari; i medici ‘gettonisti’, operanti tramite cooperative private, invece, percepiscono quanto contrattato, quindi con importi variabili tra gli ottanta euro lordi all’ora e i centoventi euro già dalla prima ora. Seguono le regole nazionali o quelle della propria partita Iva (regime forfettario, regime dei minimi, tradizionale). Hanno Enpam al 19,5 percento sull’importo lordo”.



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