Attivare l’esenzione Cosap (occupazione suolo pubblico) per tutto il 2021, sospendere la parte variabile che compone la TARI, ridurre la tassa sulla pubblicità; sono solo alcune delle proposte contenute nella mozione che Davide Ciacci, consigliere del gruppo N.s.B. in Siena Ideale, ha presentato al Sindaco per chiedere l’approvazione del Consiglio Comunale. Sempre al fine di ridurre la pressione fiscale.
Un atto politico che racchiude tutta una serie di iniziative tese a sostenere le categorie commerciali della nostra città colpite dall’emergenza Covid. Oltre ad una sostanziosa riduzione dei tributi locali (addizionale comunale IRPEF, IMU..), la proposta chiede l’apertura di un tavolo con le associazioni di categoria per ridurre i costi per gli affitti che i commercianti debbono sostenere e che risultano sempre più gravosi rispetto ai ricavi.
Al Sindaco è richiesto inoltre di intervenire sulla Regione per ottenere una riduzione, sempre nell’ottica di abbassare la pressione tributaria, dell’addizionale IRPEF regionale e dell’IRAP. Per i proprietari dei locali commerciali che opereranno una riduzione dei canoni e/o condizioni economiche più vantaggiose per i commercianti penalizzati dalle chiusure, il Comune dovrà operare una riduzione dell’aliquota IMU.
La proposta però non si ferma alle sole botteghe di Siena, ma si prefigge di arginare le possibili chiusure anche da parte delle grandi catene commerciali – franchising, moda, librerie, profumerie, ecc. che operano a Siena. Viene chiesto al Sindaco di avviare una iniziativa più ampia, coinvolgendo i Sindaci di altre città d’arte, prime fra tutte Firenze e Venezia, per fare “pressione” sul governo centrale, perché prenda provvedimenti concreti a favore di queste categorie, in quanto le eventuali chiusure avrebbero gravi conseguenze sui livelli occupazionali del territorio comunale.
Un dispositivo che, se approvato dal Consiglio Comunale, dovrà passare anche attraverso una variazione di bilancio per il minor gettito che l’amministrazione comunale otterrà. “D’altra parte – sostiene Ciacci – non si può non tenere conto della situazione in cui si trovano tanti negozianti ed esercenti attività di ristorazione, schiacciati tra chiusure e tasse. Gli stessi motivi che hanno portato a manifestazioni in varie parti d’Italia, talvolta sfociate in tafferugli, come a Roma. Il comune di Siena non può non attivare provvedimenti concreti, immediati e commisurati alle perdite, anche se ciò comporterà un sacrificio per tutta la comunità”.