“Mercoledì prossimo inizierà un nuovo anno scolastico, con tutto il bagaglio di emozioni, paure, speranze che questo passaggio rappresenta per i voi ragazzi e che la pandemia ha molto amplificato e caricato di peso e complessità. Finalmente in presenza, con tutte le precauzioni del caso, finalmente tornerete ad animare con la vostra gioia e speranza le nostre strade, le aule delle scuole. Ci siete mancati. Ci è mancato il vedervi per le strade delle nostre città con gli zaini pieni di libri e di tanti propositi per il futuro, che io vi auguro sia luminoso e sereno”.
E’ quanto scrive il Card. Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena – Colle di Val D’Elsa – Montalcino in un messaggio inviato a tutti gli studenti in occasione della prossima riapertura delle scuole.
“Certo – prosegue – stiamo gradualmente uscendo da un periodo storico senza precedenti, ma una cosa è certa senza di voi noi non avremo futuro. Siamo di fronte ad una nuova sfida che è quella di ripartire più uniti, forti e coesi di prima. È una sfida per la nostra Nazione, per la nostra Regione, le nostre città, per le Istituzioni, per le famiglie e per voi. Per questo vi voglio incoraggiare a fare in modo che il virus non contagi i vostri sogni, le vostre speranze, i vostri progetti”.
“Voglio ringraziare – sottolinea – le vostre famiglie, i dirigenti scolastici, i professori e tutto il personale scolastico perché grazie ai loro sforzi e alla loro dedizione potremo presto parlare di ritorno alla “Normalità”, che dovrà tornare ad essere la parola d’ordine per noi tutti e specialmente per voi”.
“Ripartire insieme, senza lasciare nessuno indietro. La pandemia ha scavato un solco profondo – aggiunge – nella nostra società non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Chi era in difficoltà o emarginato, oggi lo è di più. La vera sfida sta proprio qui: che nessuno resti solo”.
“Usiamo – conclude il Cardinale – quello che io chiamo il “green pass del cuore” per lasciare entrare nelle nostre vite il desiderio dell’incontro con l’altro, soprattutto se fragile ed emarginato. Il mio augurio a tutti voi è di essere portatori di quel vaccino che si chiama amore, solidarietà e amicizia. Buon anno scolastico!”.