“Le chiacchiere sono tante, ma il dato di fatto è uno: l’istituto Rinaldo Franci è sempre più solo”. Così l’assessore all’istruzione del Comune di Siena Paolo Benini interviene sulla vicenda dell’istituto musicale.
“La decisione del Tar della Toscana non cambia le carte in tavola. Si tratta soltanto di una sospensiva – commenta ancora Benini – Il Franci al momento sta occupando senza titolo un immobile che non è di sua proprietà, nel merito di questa questione si entrerà solo a maggio, ma i fatti parlano chiaro. E’ palese a tutti come e in che modo sia stato deciso di recidere ogni legame con l’amministrazione comunale. Si sbandiera un’autonomia di maniera, strumentalmente invece si porta avanti unicamente una chiara battaglia politica che non guarda alla collettività, ma a interessi di parte. A proposito di autonomia rammentiamo al Franci e informiamo anche tutti i cittadini come l’amministrazione comunale abbia fin qui sostenuto concretamente e finanziariamente tale presunta autonomia. E’ una strana visione di autonomia: tra le altre cose il Comune eroga un contributo di 300mila euro all’anno, ma è stato escluso da qualsiasi coordinamento nella gestione amministrativa dello stesso istituto, peraltro previsto dall’articolo uno dello Statuto. Tutto questo è culminato con le dimissioni dei due membri del cda di rappresentanza comunale: il Comune di Siena non è rappresentato in alcun modo all’interno dell’istituto”.
“Per portare avanti il processo di statizzazione – spiega Benini – è necessario invece il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, ma mentre il Comune si è reso disponibile a collaborare a più riprese, dall’altra parte l’atteggiamento è stato l’esatto opposto. Bene: la disponibilità di ogni genere del Comune è finita. Non daremo nessuna delle garanzie necessarie per il processo di statizzazione”.
“Il Comune di Siena – sottolinea ancora Benini – si muove per tutelare la comunità. Abbiamo operato in queste settimane per mettere insieme le diverse istanze del territorio. Abbiamo ricevuto quelle delle famiglie degli alunni del Liceo economico e sociale Piccolomini, costretti ancora a seguire lezioni negli spazi di Montarioso. Spazi che invece potevano essere utilizzati dall’istituto Franci, previo un piccolo investimento per l’insonorizzazione delle aule. Ciò nonostante questa opzione è stata rifiutata. Per quanto mi riguarda, ribadisco, non ci sono più spazi per una mediazione, è l’istituto Franci che dovrà fare i passi necessari a riportare il confronto su ambiti consoni, abbandonando interessi miopi”.