“La FLC-CGIL, Federazione dei Lavoratori della Conoscenza, fa proprie le parole dell’Istituto Franci: Siena non merita la condanna della sua prestigiosa istituzione di alta formazione musicale di rilevanza nazionale ed internazionale. E non merita la grande superficialità del Comune, che continua a vedere nel Franci un problema anziché una risorsa per l’intera città”. Così si apre la nota di FLC CGIL sulla vicenda dell’Istituto Rinaldo Franci, sulla quale si è espresso in maniera piuttosto netta anche l’assessore Benini.
Il TAR, in attesa della sentenza fissata per il 24 maggio 2022, si è pronunciato per una lunga sospensiva che permette all’Istituto di continuare la sua attività nei locali che la convenzione, ratificata anche nel 2019 da questa Amministrazione, gli ha concesso.
“Il Comune di Siena ha fatto credere impropriamente che gli interessi degli studenti del Franci fossero in conflitto con quelli del Piccolomini – scrive FLC CGIL – Pensare di risolvere le sofferenze di quest’ultimo producendo un danno al Conservatorio è un’idea malsana che rivela il disinteresse di questa Amministrazione Comunale verso la cultura e il futuro della città ed un’attenzione rivolta più ai ruoli personali che al bene comune”.
“Possiamo discutere delle responsabilità storiche che hanno portato alla situazione attuale che vede il Piccolomini in sofferenza già da diversi anni, ma non possiamo mettere in discussione i bisogni di un Istituto di alta formazione musicale in una fase così delicata della sua esistenza, che vedrà concludere a breve il tanto sudato processo di statizzazione. In questa vicenda l’unico atteggiamento miope è quello dell’Amministrazione Comunale che sta minacciando di compromettere questo importantissimo risultato. Quindi ora basta – scrive il sindacato – Il Comune di Siena smetta di pensare di poter collocare il Franci in un luogo marginale e di fatto provvisorio, togliendo in un sol colpo dignità ad una istituzione secolare di formazione musicale. Il problema non può essere ridotto al solo spostamento di qualche pianoforte da un luogo all’altro o alla semplice insonorizzazione dei locali”.
“Ricordiamo anche che il processo di statizzazione del Franci, che si deve concludere a novembre di quest’anno, si tradurrà in un notevole risparmio per le casse comunali che potrà costituire un investimento nel tempo per risolvere le sofferenze logistiche del Piccolomini, ma anche di tutti gli altri Istituti che soffrono di una situazione analoga – continua la nota – Questa querelle è durata anche troppo. Chiediamo all’Amministrazione comunale di rimettere al centro dei suoi obbiettivi l’interesse della città e di salvaguardare le grandi bellezze immateriali di Siena, come per esempio le sue eccellenze in campo artistico-musicale”.
“Siena merita tutto questo. La CGIL e la FLC CGIL di Siena vigileranno affinché il processo di statizzazione non sia compromesso, per fare in modo che non si perda nemmeno un posto di lavoro e che il Franci e Siena non escano perdenti da questa brutta vicenda”.