Prosegue a gonfie vele il processo di statizzazione dell’Istituto Rinaldo Franci di Siena. Nei giorni scorsi la Commissione Interministeriale, formata da Mef, Mur e Funzione Pubblica, ha reso note le valutazioni delle istanze di statizzazione, che hanno decretato il Franci come idoneo a proseguire il processo. “E’ una nota di merito importante nei confronti del lavoro fatto dall’istituto – commenta il direttore Matteo Fossi – Sulle tempistiche non posso per il momento essere preciso. Il prossimo passo sarà l’invio di una bozza di convenzione da parte del Ministero e la firma congiunta dell’istituto e dell’ente locale“.
Una bozza che potrebbe arrivare tra Marzo e Aprile, comunque prima della sentenza definitiva del Tar riguardo alla vicenda dello sfratto del Franci da parte del Comune di Siena, attesa per fine Maggio. Proprio quello dei rapporti con il Comune è uno dei punti fondamentali della vicenda di statizzazione, un nodo delicato da sciogliere che negli scorsi mesi aveva portato ad una rottura. “Lo strappo, se c’è stato, è stato ricucito – commenta Fossi – Il mio referente è sempre stato l’assessore Benini, con cui c’è un rapporto di grande cordialità. Prendo atto che la priorità da parte del Comune sia quella di riportare le classi del Piccolomini dentro le mura della città, capisco questa esigenze e credo che le cose si possano conciliare nell’interesse di tutti“.
La vicenda che si trascina ormai da mesi riguarda anche l’individuazione di una possibile nuova sede per il Rinaldo Franci, con diverse soluzioni presentate dal Comune. “Abbiamo detto a più riprese che le esigenze di un conservatorio come il nostro sono diverse rispetto a quelle di un qualsiasi altro tipo di scuola – spiega il direttore dell’Istituto – Se poi tra 20 anni il Franci sarà altrove vediamo, non dipenderà da me naturalmente, ma per il momento stiamo qua ed è impensabile spostare anche parte del Conservatorio dalla sera alla mattina. Saranno valutazioni successive alla statizzazione”.