Ieri, nel tardo pomeriggio, dopo una lunga trattativa, è stata sottoscritta da FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL ed Unione Provinciale Agricoltori, CIA Agricoltori Italiani e Coldiretti, l’ipotesi di rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli, florovivaisti e guardiani.
“Si tratta di un risultato rilevante per tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto agricolo, circa 12.000, – dichiarano le organizzazioni sindacali – frutto di un intenso lavoro e di un serrato confronto negoziale tra Sindacati ed Associazioni datoriali. Nonostante il difficile contesto pandemico, abbiamo raggiunto un importante traguardo di mediazione e responsabilità. L’auspicio è che il nuovo contratto provinciale rappresenti un buon viatico per continuare a lavorare per il bene dell’agricoltura senese dando un contributo fondamentale a tutto il territorio”.
“Il contratto prevede l’1,8% di aumento salariale a partire dal mese di luglio – spiegano FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL – e sono state inserite nuove figure professionali nella declaratoria con nuovi livelli. Inoltre è stato rafforzato il comitato paritetico e stabilita la costituzione di una commissione permanente per la sicurezza sul lavoro, tema sempre più rilevante anche per il contesto attuale, istituendo per la prima volta la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST)”.
“Infine sono previste diverse integrazioni a carico del Fimiav (ente paritetico territoriale) – aggiungono i sindacati – a partire da quelle per le malattie domiciliari fino a 118 giorni anno solare per gli operai a tempo determinato e per l’incremento dell’assegno funerario e l’inserimento di 500 euro per ogni figlio minore del defunto; sono state introdotte anche nuove prestazioni di alta specializzazione (gastroscopia, mammografia, colonscopia). Il nuovo CPL prevede poi la possibilità di percepire il premio presenza in una tranche, due tranche o mensilmente, se di comune accordo tra le parti, e di richiederlo in welfare”.
“Alla luce della crisi economica e sociale scaturita dall’emergenza del Covid-19 – concludono le organizzazioni sindacali – che all’inizio delle trattative non era ancora scoppiata, ci riteniamo soddisfatti di questo risultato non scontato e che tutela ancora una volta i lavoratrici e le lavoratrici di questo fondamentale comparto del nostro territorio”.