Il medico sociale della Robur, dottor Domenico Di Mambro, fa il punto della situazione considerata la diffusione del covid-19.
Quale iniziative sono state intraprese nelle scorse settimane per fronteggiare questa emergenza?
“Al momento in cui la diffusione del coronavirus ha raggiunto la nostra regione e la nostra provincia, in accordo con la società abbiamo subito sospeso le attività del settore giovanile e del femminile. Questa scelta è stata immediata, considerando che in totale tra atleti, tecnici, collaboratori e staff medici e sanitari mettere a rischio oltre 250 persone e le loro famiglie sarebbe stato da incoscienti. Abbiamo poi sospeso gli allenamenti della prima squadra, quando abbiamo preso consapevolezza che non avrebbe avuto senso esporre tutti al rischio contagio, nonostante le dovute precauzioni prese”.
Venendo all’attualità, l’accordo tra Lega Pro e AIC sospende le attività fino al 3 aprile, ma non è semplice capire quando effettivamente si potrà tornare alla normalità, a partire dagli allenamenti.
“Razionalmente indicare una data di ritorno alla normalità per il calcio non è possibile, prima ci deve essere il ritorno alla normalità nella vita di tutti i giorni. Prendiamo atto dell’accordo delle scorse ore tra Lega Pro ed AIC, ma aggiungo che la Robur tornerà all’attività agonistica solamente quando non esisterà la minima possibilità di mettere a rischio le persone. Approfitto di questo spazio per mandare un messaggio a tutti i tesserati, ai medici, ai fisioterapisti ed in generale ai dipendenti: torneremo operativi solo in una situazione di totale sicurezza”.
Dal punto di vista medico, quali sono le indicazioni date ai calciatori ed in generale a tesserati, dipendenti e collaboratori?
“Abbiamo fatto una circolare interna, che abbiamo aggiornato a seconda delle indicazioni ministeriali e regionali. A tutte le persone che fanno parte del Siena abbiamo inviato i decreti, le procedure e le normative da rispettare. Prima dell’ultima stretta del Governo abbiamo autonomamente ridotto e poi chiuso al pubblico le attività degli uffici, rimanendo insieme agli altri medici a disposizione h24 per qualsiasi necessità.
Nello specifico per i calciatori quali sono le direttive per l’attività fisica e per l’alimentazione?
“I ragazzi seguono un programma inviato dai preparatori atletici con i quali sono in contatto quotidiano: l’attività che possono svolgere è chiaramente di tipo atletico, nel rispetto del decreto del governo. Dal punto di vista alimentare abbiamo dato delle indicazioni specifiche, seguendo comunque lo schema che proponiamo durante la stagione in una situazione normale”.
Il suo messaggio finale: “Ribadisco che è fondamentale in questa fase di emergenza tutelare la salute di tutti, lo sport è e deve essere in secondo piano”.
Filippo Meiattini