A San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, sono stati presentati a cura del Comune di San Casciano dei Bagni e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, i fenomenali risultati delle indagini della quarta campagna di scavi archeologici – iniziata a giugno 2021 e ancora in corso – nel sito dell’area del “Bagno Grande” a San Casciano dei Bagni.
Un evento importantissimo poiché quest’anno gli archeologi hanno riportato alla luce nuove parti del santuario romano e, soprattutto, indagato l’interno della vasca sacra. E da qui sono via via emerse dal fango, al di sotto di uno splendido bassorilievo che rappresenta un toro, le offerte preziose presso il santuario.
Centinaia di monete, bronzetti di offerenti, statue in bronzo, piombo e argento raccontano duecento anni di vita e preghiera degli antichi fedeli che si recavano a pregare presso le acque sacre. Dei reperti bellissimi e alcuni dei quali sono pezzi che possiamo considerare capolavori assoluti dell’arte antica.
Il pezzo forse più eclatante è un putto in bronzo – un infante che reca la sacra bulla al collo e che ancora sorride teneramente a distanza di duemila anni dalla sua deposizione nell’acqua calda. L’artista toreuta che lo plasmò, certamente afferente ad un’altissima scuola (con chiari modelli ellenizzanti alle spalle), realizzò questo capolavoro agli inizi del II secolo a.C. Il Putto del Bagno Grande richiama il celeberrimo Putto Graziani ai Vaticani e, proprio come questo, sulla sua coscia destra corre una misteriosa iscrizione antica che celebra l’offerta nel santuario e la sua divinità.
Ma le sorprese non sono finite. Accanto agli altari, lo scavo della superficie della vasca sacra ha portato alla luce una serie di “orme” scolpite nel travertino. Erano ricolme di piombo e tracce d’argento, come le primissime analisi in XRF condotte dall’Università di Siena, dipartimenti DSSBC e DBCF hanno dimostrato. Sono piedi di adulti, giovani e bambini, sono zoccoli di toro e orecchie. In molti casi si conservano interamente i piedi, che calzavano eleganti sandali.