Un antico manoscritto del XV secolo, trafugato tra il 1937 e il 1952 dalla Biblioteca Comunale di San Gimignano, è stato restituito dal Procuratore della Repubblica di Siena, Nicola Marini, e dal Sostituto Procuratore, Siro De Flammineis, al Sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci. Erano presenti il Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Monza, Ten. Col. Giuseppe Marseglia e il Comandante della Compagnia Carabinieri di Poggibonsi, Magg. Emanuele Fazzi.
Le indagini finalizzate al recupero dell’opera, coordinate dal dott. De Flammineis, hanno avuto inizio in seguito alla richiesta di alcune informazioni al Comune di San Gimignano da parte di una nota Casa d’Aste estera, riguardanti un antico manoscritto redatto da Pietro Villani tra il 1474 e il 1476 sulla base di un testo di Paolo da Pergola e del testo di Alberto da Sassonia dal titolo “Tractatus proportionum”. Il manoscritto, dato in conto vendita da un collezionista residente all’estero alla casa d’aste, poteva pertanto avere provenienza illecita.
Tale sospetto è stato rappresentato ai Carabinieri TPC di Firenze, le cui attività successive hanno confermato l’effettiva mancanza del libro dall’Archivio Storico della Biblioteca Comunale di San Gimignano, opera unica e di grande valore storico-artistico, proveniente dal vecchio Ospedale di Santa Fina di San Gimignano e già al tempo inventariata.
Accertata inequivocabilmente l’illecita provenienza dell’opera dai Carabinieri, il collezionista, per il tramite della Casa d’Aste e attraverso gli appositi canali diplomatici attivati dal Comando Carabinieri TPC, ha deciso di restituire il manoscritto al Comune di San Gimignano per la sua successiva ricollocazione presso la Biblioteca Comunale.
Il risultato di oggi è non solo un esempio concreto della sinergia tra la Magistratura e i vari reparti dell’Arma dei Carabinieri e dell’importanza di coltivare i rapporti di collaborazione internazionale tra Autorità Giudiziarie, ma anche dell’importanza dell’inventariazione dei beni culturali da parte dei vari Enti, indispensabile per recuperare, anche a distanza di decenni, opere d’arte di cui si erano perse ormai le tracce, restituendole alla comunità e al senso comune di tutela delle radici culturali del Paese.