Non c’è tregua per la viabilità e per le strade della provincia di Siena. A farne le spese questa volta è il tratto di SS Cassia all’altezza della Val d’Orcia, tra San Quirico d’Orcia e Bagno Vignoni. Un intervento messo in cantiere da Anas con massima urgenza, tanto da essere stato comunicato con pochissime ore di preavviso. Un blocco stradale che comporta disagi non indifferenti per cittadini e automobilisti che devono attraversare da nord a sud la provincia, per cui non sono mancate le polemiche e il disappunto del Primo Cittadino sanquirichese Danilo Maramai.
“Il dramma è che al Comune è arrivata l’ordinanza di Anas ieri preannunciandomi che da stamani alla 8 sarebbe stata chiusa la Cassia per lavori di somma urgenza di questo “ponticino” che sembra essere in procinto di crollare – dichiara il sindaco di San Quirico d’Orcia Danilo Maramai -. La gente si lamenta per il poco preavviso, per cui mi sono lamentato anche io. Stamani infatti ho incontrato i tecnici di Anas, loro mi hanno ribadito che quando ci sono lavori di somma urgenza non c’è possibilità di preavviso, perché il rischio è che possa crollare da un momento all’altro. Capisco Anas e le problematiche che loro vivono, così come loro devono capire le nostre. Mi hanno garantito il rispetto dei tempi indicati”.
I lavori, iniziati questa mattina e che termineranno solo l’8 dicembre, interesseranno un tombino in muratura, il quale per effetto delle avverse condizioni metereologiche delle ultime settimane presenta significative crepe sia nella sovrastruttura che nelle fondazioni, dovuto a cedimenti conseguenti allo scalzamento delle fondazioni in seguito a fenomeni di piena. Una condizione urgente da trattare non più rimandabile per cui Maramai lancia un allarme chiaro rivolto allo Stato centrale: da troppi anni siamo stati abbandonati.
“Io lamento che siamo abbandonati dallo Stato, noi sindaci siamo delle Istituzioni e rappresentiamo lo Stato e la Repubblica, ma lo Stato e la Repubblica si nascondono attraverso i propri organi centrali. Noi, sindaci di quest’area, siamo letteralmente in guerra – conclude Maramai -, ci siamo veramente rotti le scatole e quindi adesso iniziamo a fare una vera guerra con i mezzi leciti che ci sono consentiti, finché reggeranno, non se ne può più”!