La sanità toscana è in emergenza. Questa mattina si sono tenuti in concomitanza tre presidi di protesta a Arezzo, Grosseto e Siena. Quest’ultimo si è davanti al centro direzionale della asl toscana sud est in Piazzale Rosselli. Il fulcro della manifestazione è stato la carenza di organico nelle aziende sanitarie che, anche alla luce della pandemia, ha messo a dura prova i lavoratori costretti in molti casi a svolgere turni estenuanti.
“L’azienda stessa, che tutt’ora nega che ci sia un problema dal punto di vista di personale, l’estate scorsa ha richiesto più di 300 infermieri – afferma Roberto Barlucchi, portavoce RSU Toscana sud est – La Regione gliene ha concessi 150, e in realtà ne sono arrivati 50″. “Sembra che si vada verso un mantenimento del numero di personale al 31/12/2019, come se in questi due anni e mezzo non fosse successo niente – aggiunge Lucia Barbi di Funzione Pubblica CGIL Siena – C’è una pandemia in atto, i servizi all’interno delle aziende sanitarie sono lievitati: pensare che si possa fare con lo stesso personale del 2019 è secondo me una follia“.
“Noi chiediamo prima alla Regione e poi all’azienda che adegui il personale in base alle promesse fatte a Dicembre in Prefettura” dice il rappresentante RSU Nursind Rosario Mucciolo. “Siamo al colmo, siamo in ritardo almeno di 6 mesi sugli impegni presi dall’azienda e ancora non si vede la luce” aggiunge Fabrizio Giometti di UIL FPL Siena.
Sull’argomento si è espressa anche la stessa Asl toscana sud est tramite una nota stampa: “Ascoltiamo sempre con attenzione le osservazioni fatte dalle forze sindacali. Negli ultimi due anni sono state fatte molte assunzioni, e di certo non desideriamo tornare indietro. Sia l’Asl che la Regione Toscana non vogliono stringere da questo punto di vista”.