Sanità, la Regione stanzia 10 milioni di euro per l’abbattimento delle liste di attesa

Le risorse messe a disposizione con un emendamento del presidente Giani sono ora all’esame del Consiglio regionale

Di Redazione | 20 Dicembre 2024 alle 8:30

Sanità, la Regione stanzia 10 milioni di euro per l’abbattimento delle liste di attesa

Annunciati ed ora all’esame del Consiglio regionale, che terminerà discussione e votazioni nei prossimi giorni. Con l’emendamento del presidente della giunta, che integra la proposta di bilancio di previsione già presentata, la Regione per il 2025 stanzia 10 milioni di euro di risorse regionali per l’abbattimento delle liste di attesa in sanità.

“Risorse che serviranno – sottolinea il presidente Giani – a pagare gli straordinari di medici, tecnici e dipendenti che si metteranno a disposizione per accrescere l’offerta, ma anche per permettere l’erogazione di prestazioni in strutture accreditate, nel privato sociale o per accertamenti diagnostici di primo livello che i medici di medicina generale, su base volontaria, potranno realizzare”. “Le risorse destinate alla sanità – aggiunge – valgono un terzo dell’intero emendamento, finanziato con 30 milioni”.

Nel 2024 le richieste di visite e prestazioni sono cresciute del 6 per cento: il 15 per cento in più rispetto al 2019. In questo quadro, nonostante il sottofinanziamento della sanità pubblica da parte del governo e la scarsità di risorse, la risposta e il rispetto delle tempi di attesa è cresciuta, sempre quest’anno rispetto al 2023, di nove punti per la diagnostica (arrivata all’88 per cento) e del 5,5 per cento per le visite, che nel 75,5 per cento dei casi sono svolte nei tempi. Sulla chirurgia – ed in particolare sulle priorità elevate – oltre il 90 per cento degli interventi è garantito secondo gli standard nazionali.

La Toscana nel 2024, e già esauriti nei primi dieci mesi dell’anno, ha anche utilizzato 32 milioni del fondo sanitario che il governo aveva autorizzato per il contenimento delle liste di attesa, ma che non  sono risorse aggiuntive ma solo un’autorizzazione a disporre di risorse già assegnate alla sanità pubblica e da togliere dunque ad altro.



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