Prosegue l’appello degli ospedali alle Regioni, e delle Regioni al Governo, sugli asintomatici ma positivi, ricoverati per altre problematiche, che pesano sui numeri dell’aree Covid. Anche alle Scotte sono molti i pazienti ricoverati nell’area Covid soltanto perché positivi, anche se asintomatici, ma che non possono essere mandati a casa perché necessitano di cure ospedaliere che non riguardano però problematiche legate al Coronavirus.
In merito a ciò, ospite questa mattina durante la trasmissione di Siena Tv “Buongiorno Siena”, il dg dell’Aous Antonio Barretta ha fatto il punto della situazione, spostando la riflessione anche sulla territorialità della sanità e alla necessità delle strutture presenti nella provincia di collaborare per alleggerire il carico delle Scotte. “Non ho mai preteso che Campostaggia e Nottola fossero convertiti in ospedali Covid, nonostante ci fossero provvedimenti regionali che lo prevedessero, perché hanno così pochi posti di terapia intensiva che destinarli al Covid significava bloccare gli interi ospedali – spiega Barretta – Ora lo scenario è completamente cambiato: abbiamo tanti asintomatici per i quali, anche se positivi, la problematica sanitaria non riguarda il Covid ma altro. Ecco perché Campostaggia ieri ha finalmente aperto un’area di isolamento e non ci indirizzerà più pazienti positivi e non hanno necessità delle nostre cure”.
Far arrivare in area Covid solo chi ha davvero bisogno delle cure da Covid. E’ questo l’obiettivo del Policlinico Senese, che punta a coinvolgere le strutture ospedaliere del territorio per trattare i pazienti positivi ma asintomatici che hanno comunque bisogno di cure. Chi per esempio ha subito una frattura e risultasse positivo ma asintomatico non avrebbe bisogno di recarsi alle Scotte (se proveniente dalla provincia) ma potrebbe essere posto in isolamento nelle strutture di riferimento del territorio per ricevere le cure adeguate senza pesare sul reparto Covid del Policlinico senese. “In questo momento abbiamo una trentina di pazienti positivi la cui diagnosi di ingresso non è però legata al Covid – prosegue Barretta – Poi abbiamo circa 15 pazienti pronti ad essere dimessi presso le cure intermedie ma in questo momento c’è qualche difficoltà a trovare spazi sul territorio”.
Un cambiamento dell’assetto organizzativo per cercare di ottimizzare le risorse sanitare del territorio. Questo l’obiettivo di Barretta che punta a collaborare con Asl e le altre realtà della sanità senese per cercare di lavorare al meglio e uscire da questo periodo di difficoltà.