Si è finalmente tenuta oggi, dopo innumerevoli rinvii, l’adunanza dei creditori di Sansedoni Spa – la società immobiliare della galassia Mps finita sull’orlo del fallimento – i quali erano chiamati a dare il loro voto sulla proposta di concordato preventivo avanzata per salvare e rilanciare la società. A dare parere positivo sono stati 34 creditori di classe A, quella dei chirografari, adesso il destino dell’importante asset – che partecipato al 67% da Fondazione Mps e al 21,8% da banca Mps controlla numerose proprietà di pregio in tutta Italia e conta oltre 20 dipendenti – è nelle mani di 4 banche ipotecarie, ovvero Amco (che ha ricevuto i crediti deteriorati da Mps), BPM, Banca Popolare dell’Emilia e Rienza Spv. Gli istituti di credito avranno 20 giorni per dare o meno il loro assenso tramite pec: il 20 aprile è il giorno decisivo.
La proposta di concordato, una volta approvata dai creditori e omologata dal Tribunale, consentirà di preservare l’esistenza e la continuità su Siena della Sansedoni. Secondo i piani la società inglese Arrow Global e Fondazione Monte dei Paschi di Siena contribuiranno a sostenere il piano di ristrutturazione – con un aumento di capitale da 5 milioni e un apporto di nuove risorse per 13 – e i livelli occupazionali della società per la migliore valorizzazione del patrimonio immobiliare a beneficio dei creditori.
C.C