Santa Maria della Scala, aperte le buste per l'affidamento

Di Redazione | 3 Agosto 2016 alle 12:59

Santa Maria della Scala, aperte le buste per l'affidamento

Aperte le buste per il Santa Maria della Scala: ecco chi ha vinto

Sarà un  raggruppamento composto da Opera Laboratori Fiorentini, CNS-Consorzio Nazionale Servizi, Consorzio Arte’m Net, Incoming Liguria e Dolcezze Savini ad avere in concessione il Santa Maria della Scala.

Si attendono solo i controlli previsti dalla legge su ciascuno dei soggetti del raggruppamento temporaneo di impresa, procedura che richiederà circa un mese, per giungere all’assegnazione definitiva.

L’iter previsto dal bando, dopo l’analisi dell’offerta tecnica a opera della commissione interna composta dai dirigenti delle Direzioni Musei e Risorse, rispettivamente Daniele Pitteri e Luciano Benedetti, e dal responsabile del Servizio Attività Produttive, Vittorio Della Torre, è giunto a conclusione con l’apertura in seduta pubblica delle buste contenenti le offerte economiche dei tre raggruppamenti temporanei d’impresa (RTI) che hanno concorso e con la conseguente assegnazione provvisoria.

Il punteggio più alto, determinato dalla somma dei punteggi di valutazione del progetto tecnico e dell’offerta economica, è stato ottenuto dal raggruppamento composto da Opera Laboratori Fiorentini, CNS-Consorzio Nazionale Servizi, Consorzio Arte’m Net, Incoming Liguria e Dolcezze Savini.

“La scelta del concessionario – commenta il sindaco Bruno Valentini – costituisce un passo molto importante per il pieno rilancio del Santa Maria e della sua progressiva autonomia. Infatti, anche grazie alla durata della concessione (5 anni, eventualmente rinnovabili), l’intervento dei privati si affiancherà agli investimenti strutturali che sta compiendo l’Amministrazione comunale, volti a rendere il complesso funzionale in via definitiva sotto il profilo della sicurezza e dei percorsi museali ed espositivi, mettendo a sistema le parti già recuperate e restaurate. Esso, infatti, consentirà non solo di gestire i servizi di sorveglianza, biglietteria, bookshop, caffetteria e pulizie, ma anche di provvedere, in accordo con la direzione, alla comunicazione del complesso museale e delle sue attività e di affiancare la direzione sia nelle scelte di marketing e sviluppo sia nelle scelte culturali di medio e lungo periodo”.

“Un percorso che nel giro di pochi anni – prosegue il sindaco – trasformerà finalmente e pienamente il Santa Maria della Scala in uno spazio espositivo e culturale dotato di infrastrutture, servizi e tecnologie fra i più avanzati d’Italia”.

“Sono decisamente soddisfatto del risultato della gara – aggiunge Daniele Pitteri – che si presentava complessa, perché richiedeva ai concorrenti un insieme molto articolato di attività, servizi e progettualità. Non a caso alcuni soggetti che inizialmente pensavano di operare da soli, avendo svolto in autonomia il sopralluogo obbligatorio previsto dal bando, si sono poi uniti nella presentazione di un unico progetto. Il risultato è stato molto positivo, perché ci siamo trovati di fronte a tre progetti di ottimo livello, forti sia sotto il profilo organizzativo e tecnico sia sotto quello della proposta culturale; tutti dotati di grande coerenza interna e solidità organizzativa, che hanno proposto tre strade, tre modalità operative in parte simili, ma in parte anche molto diverse fra loro”.

“E’ un primo passo molto importante – conclude Pitteri – perché davvero ci consente di lavorare con una prospettiva pluriennale e, quindi, di pianificare una programmazione di medio periodo sia per quanto riguarda gli investimenti e, quindi, i ritorni economici, sia per quanto riguarda le attività culturali. Le prospettive sono interessanti anche sotto il versante economico, perché da un lato si possono ottenere, sulla base dell’offerta, dei risparmi eventualmente da reinvestire nel Santa Maria stesso; dall’altro, fanno intravedere una possibilità di crescita rapida del numero di visitatori e delle attività e, quindi, un aumento degli incassi. Naturalmente gli investimenti strutturali che stiamo compiendo avranno un grande peso in questa dinamica, perché ci consentiranno, nel giro di due anni, di decuplicare la possibilità di capienza del Santa Maria, oggi troppo bassa e penalizzante”.



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