Ieri, nel corso del Consiglio comunale, è stata discussa un’interrogazione a firma di Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini (PD) sulle evenienze archeologiche e architettoniche durante i lavori sulla strada interna al Complesso Museale S. Maria della Scala. Masi, dopo aver letto quanto riportato dalla stampa lo scorso 13 novembre, ha infatti chiesto al sindaco “di conoscere il tipo di evenienze emerse durante i lavori e a che punto sono le attività del cantiere”.
I lavori di recupero e restauro della strada interna del S. Maria della Scala interessano un edificio di grande valore storico e artistico, caratterizzato da una spiccata stratificazione architettonica, cosa che rende pertanto possibile assistere a rinvenimenti che, pur non di particolare rilievo di per se stessi, possono indurre modifiche al progetto esecutivo appaltato.
“Nella determina citata nell’interrogazione – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Sara pugliese – si alludeva al fatto che, demolendo gli attuali pavimenti della Corticella, si è ritrovato un pavimento preesistente in pietra serena e laterizio, in stato di conservazione piuttosto precario perché più volte alterato nel tempo, e quindi di valore architettonico non eccelso, ma comunque tale da suggerire l’opportunità di un restauro, invece della demolizione con successivo rifacimento, previsti dal progetto appaltato. Questa modifica comporta anche un cambiamento nel sistema di riscaldamento della zona”.
In un deposito (ex mediateca), come ha specificato l’assessore: “occorre installare un controsoffitto REI piuttosto che intonacare una volta. Il fatto, inoltre, che alcuni dei lavori previsti dal progetto si articolino lungo la strada interna e prevedano anche scavi, se pure concentrati o di limitata estensione e profondità, induce a valutare con attenzione l’aspetto archeologico. E` comunque emersa la consapevolezza che evenienze architettoniche o archeologiche possano insorgere facilmente nel Santa Maria della Scala. Si è allora pensato di ricorrere all’incarico professionale ad un professionista che, nel corso dei due anni di durata dell’appalto, avrà fra l’altro la funzione di presentare alla Soprintendenza le necessarie varianti in corso d’opera, in riferimento sia alle modifiche che si sono fino ad oggi evidenziate, sia a quelle che si evidenzieranno fino alla fine dei lavori, in modo da acquisire tempestivamente i relativi pareri, evitando così di rallentare lo sviluppo dell’appalto. Allo stato attuale le attività di cantiere sono tutte regolarmente in corso”.
Periccioli nel dichiararsi “parzialmente soddisfatta per quanto riferito dall’assessore”, ha però evidenziato che “vista il grande valore del S. Maria della Scala sarebbe stato meglio coinvolgere già da prima un professionista. Visto che, comunque l’amministrazione ha dato questo particolare incarico perché non ricorrere ad una collaborazione con l’Università di Siena come fatto in più occasioni?”.