Si chiama “Raggioverde” la mostra in programma da domani, 14 luglio, al 13 settembre al complesso museale Santa Maria della Scala. Un’esposizione che raccoglie 250 opere e 23 artisti e che nasce da oltre un anno di incontri e confronti con il mondo accademico e scientifico. Sotto la lente di ingrandimento di questa raccolta ci sono il paesaggio, l’ambiente, l’arte e la sostenibilità, argomenti di estrema attualità particolarmente vicini ai giovani e alle nuove generazioni che tentano, anche attraverso l’arte e la fotografia, di lanciare un appello e un messaggio di speranza per il futuro.
“Raggioverde nasce da un workshop svoltosi nello scorso inverno, un incontro tra importanti artisti, chiamati a confrontarsi su temi come la sostenibilità e il paesaggio, l’incontro tra l’arte e la scienza, grazie al coinvolgimento di esperti e ricercatori: va oltre dunque il concetto tradizionale di mostra – ha detto la presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala Lucia Cresti – La contemporaneità di Raggioverde non sta soltanto nel coinvolgimento di 23 artisti di primo piano e molto diversi tra loro, ma anche nei temi che rappresentano il filo rosso della mostra: ambiente, paesaggio e sostenibilità, su cui mai come oggi è aperta una riflessione a livello mondiale. Sottolineo un ulteriore valore aggiunto, ovvero l’essere inserita nel contesto cittadino con il coinvolgimento del Museo Botanico, Villa Rubini Manenti e il Museo dell’Antartide, che saranno parte integrante della mostra. Per questa ragione voglio ringraziare per la collaborazione l’Università degli Studi e il Comune di Siena”.
Una esposizione che parte da un Workshop sul Paesaggio e che vuole essere solo il primo passo verso un processo costituito dall’interazione e dalla sinergia di diverse Istituzioni, luoghi della città dove l’arte tocca anche la scienza, la ricerca e in qualche modo le buone pratiche per il futuro.
“La mostra non è un punto di arrivo, ma di un percorso che proseguirà con una collaborazione e sinergia tra varie realtà cittadine e privati, con una modalità proattiva che serve per interrogarsi su un argomento che è una sfida che tutti noi ci dobbiamo porre, per riflettere insieme” conclude Cresti.