Il primo Aperomix aperto al pubblico fissato per lunedì 29 maggio alle ore 17,30
Il Santa Maria della Scala di Siena, su invito della Fondazione Musei Senesi, ha deciso di candidarsi all’edizione di Museomix 2017, il laboratorio multidisciplinare, nato su un format pensato in Francia, con lo scopo di offrire al pubblico un approccio innovativo al Museo, ai suoi spazi ed alle sue collezioni attraverso l’uso di strumentazioni e tecnologie all’avanguardia, oppure tramite percorsi tematici o esperienze sensoriali. L’appuntamento, in programma dal 10 al 12 novembre prossimi a Siena come spiega Daniele Pitteri, direttore del Santa Maria della Scala “rappresenta l’occasione per presentare il progetto in un’ottica di scambio, collaborazione e coinvolgimento della comunità locale, durante il primo Aperomix aperto al pubblico fissato per lunedì 29 maggio alle ore 17,30, all’interno del complesso museale”. L’esperienza di Museomix rappresenta, infatti, un’opportunità per stabilire una rete di relazioni esterne in una logica di lunga durata, occasioni di scambio, confronto e collaborazione, la possibilità di avvicinarsi agli spazi museali e offrire al pubblico una visita diversa e nuova, secondo modalità che possono rinnovarsi nel tempo.
“Per il Santa Maria della Scala è un ulteriore tassello – prosegue Pitteri – che si inserisce nel progetto in corso per la rivalutazione e comunicazione del Museo stesso dentro e fuori il circuito cittadino: un’opportunità per valutare possibili soluzioni rispetto ad alcune criticità che il Santa Maria lamenta”. In una sorta di hackathon di tre giorni, professionalità diverse (comunicatori, designer, mediatori culturali, maker, etc.), sono accolte al Museo che vuole farsi ”remixare” dove vengono introdotte con una visita approfondita. In quest’occasione vengono presentati i cosiddetti ”terreni di gioco”, gli ambiti tematici attorno ai quali progettare e realizzare i prototipi da offrire al pubblico al termine del terzo giorno, secondo il principio per il quale “il visitatore fa il Museo ed ogni visita deve essere un’esperienza personale”. Il Museo mette a disposizione se stesso e i propri spazi: qui i gruppi devono poter usufruire di un fablab, un vero e proprio laboratorio di bricolage, un techshop, il magazzino tecnologico, una zona ristoro, un’area destinata ai comunicatori e un ambiente per le riunioni; durante tutta la durata dei lavori il Museo manterrà la consueta apertura al pubblico, secondo l’attività ordinaria. (