Amministrative 2024, Scaramelli: "Siamo determinanti, Enrico Rossi ed Anna Ferretti lo sanno bene"

Il leader toscano di Italia Viva comincia a tracciare le strategie politiche

Di Lorenzo Agnelli | 19 Settembre 2023 alle 12:00

Amministrative 2024, Scaramelli: "Siamo determinanti, Enrico Rossi ed Anna Ferretti lo sanno bene"

A pochi giorni dall’annuncio del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, della sua scelta di candidarsi alle prossime elezioni Europee con “Il Centro” parte un nuovo corso politico che fa naufragare ufficialmente il Terzo Polo con Azione. Una posizione che si allontana dal centrosinistra e che apre nuove possibili strade anche a livello locale soprattutto vista la calda primavera 2024, segnata dal voto amministrativo in 29 comuni della provincia di Siena. Argomento che sarà analizzato dopo il 15 ottobre, quando ci saranno i Congressi Nazionali, Regionali e Provinciali del partito renziano su tutto il territorio. Il capogruppo in Consiglio Regionale Stefano Scaramelli inizia a tracciare alcune linee strategiche dal livello nazionale a quello locale.

Dopo le novità lanciate da Matteo Renzi, in vista delle elezioni Europee del 2024, che lo vedranno candidato con “Il Centro”, cosa ne sarà di Italia Viva?

“Italia Viva sarà un soggetto nei prossimi anni che costruisce, allarga e occupa uno spazio politico alternativo a questo Governo Meloni che è un disastro perché non sta producendo nessun effetto nella società, non sta dando risposte sulle questioni dell’immigrazione, non sta aiutando le famiglie contro il caro vita e contro l’inflazione, non sta governando. Sta rinnegando quello che aveva promesso agli elettori, una destra sovranista che va da Le Pen a Pontida, che vede in Orban un riferimento in Europa, noi siamo un’alternativa ma siamo un’alternativa seria anche alla sovrapposizione che stiamo vedendo nel mondo del populismo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che segue un’ideologia e illude le persone che con il salario minimo si possa cambiare la vita delle persone, mentre il ceto medio non ce la fa e basterebbe fare una decontribuzione e vorrebbe rimuovere i decreti del Jobs Act quando non sono accorti con 1 milione e 200.000 persone sono state stabilizzate con quella riforma, c’è uno spazio politico in Italia e in Europa e può determinare la Presidenza della prossima Commissione Europea, per questo Renzi si candida a guidare questo processo”.

Quindi, ormai il tempo del cosiddetto Terzo Polo con Azione è tramontato del tutto?

“Quello è stato un esperimento, un progetto al quale noi abbiamo creduto, mentre Azione non ha creduto. Lo spazio c’era, c’era l’idea di collaborare insieme, è un po’ anomalo perché a livello europeo la casa politica, quella di New Europe, dovrebbe essere la stessa, la nostra è chiara ce l’abbiamo nel simbolo. Ognuno fa il proprio percorso, un percorso che adesso è definitivamente chiuso nei territori. Ovviamente – conclude Scaramelli – mi auguro che poi, sui passaggi più importanti, ci si possa ritrovare alleati.”

Guardando avanti, alle suppletive per il collegio lasciato vacante dalla morte di Silvio Berlusconi, il centrosinistra, da Azione al MoVimento 5 Stella, ha scelto di appoggiare compattamente Marco Cappato. Italia Viva dove starà?

“Ho grande difficoltà a definire di sinistra un movimento come quello dei 5 Stelle, perché io non vedo in Conte una persona di sinistra, basterebbe vedere i Decreti di Sicurezza che ha firmato. Per me quello è un Movimento che ha provato a essere antitetico alla politica nel momento in cui si è strutturato in termini politici e ha cambiato tutti gli schieramenti politici possibili. L’anomalia non è tanto la politica del M5S quanto la leader del Partito Democratico che prova a sovrapporsi. Noi siamo un’altra cosa, è evidente siamo una forza politica italiana in questo momento che produce anche in termini di opposizione un’alternativa diversa per esempio su alcune questioni a livello locale e nazionale trovano convergenza con le nostre idee, noi siamo disponibili a dare una mano”.

Valuterete quindi atto per atto, decreto per decreto. Destra e sinistra quindi sono definizione ormai superate?

“Non sono definizioni passate, sono ancora attuali nello schema mentale delle persone, ma non lo sono nelle rappresentatività dell’attuale classe dirigente politica. È una destra che rinnega se stessa perché non è più liberale ed è una sinistra che rinnega se stessa perché ovviamente ormai insegue la dimensione del populismo. Quindi è corretto forse in questa stagione aprire con questa nostra innovazione la “Terza Repubblica”, uno scenario nuovo dove pragmatismo e concretezza saranno gli elementi cardine del nostro agire politico”.

Calandosi nel locale, la primavera 2024 sarà una calda stagione elettorale. Andranno al voto 29 comuni della provincia di Siena, è nota l’uscita di Italia Viva dalla maggioranza di centrosinistra a Colle Val d’Elsa, uno dei centi più grandi, quali saranno le linee strategiche politiche di Italia Viva?

“Intanto abbiamo un congresso da fare entro ottobre e il nuovo gruppo dirigente che emergerà dalla fase congressuale dovrà valutare nei singoli comuni le persone migliori da individuare per andare a amministrare singole città. A Colle Val d’Elsa c’è un bel fermento, i nostri referenti si stanno riorganizzando e stanno valutando le migliori persone che potrebbero candidarsi per quella città. In alcune città abbiamo delle persone che sarebbero disponibili a correre da Sindaco, è evidente che serve allargare e vedere quale delle altre forze politiche vorranno fare con noi questo percorso. Noi siamo presenti nei comuni della provincia di Siena e siamo determinanti: Enrico Rossi se lo ricorderà, ha perso il Collegio Uninominale, quando non ha fatto l’accordo con noi e anche Anna Ferretti se lo ricorderà perché ha perso la città di Siena, quando non ha voluto fare l’accordo con noi. Io mi auguro che in alcuni casi il Partito Democratico trovi sui livelli locali la sinergia con la nostra forza politica, questa per noi potrebbe essere una scelta prioritaria, ma prima dell’accordo politico sarà la persona, sarà il candidato sindaco. In caso contrario vedremo se ci saranno altri schieramenti civici o raggruppamenti che vorranno condividere con noi i singoli percorsi cittadini”.

Nessuna porta chiusa al PD?

“Italia Viva non è un partito che può chiudere le porte, le dovrà tenere aperte verso tutti quei soggetti politici che con noi vorranno fare un’intesa. Al momento ci sono quantomeno una decina di città nelle quali il PD sta dialogando col nostro gruppo dirigente, ci sono altre città nelle quali non lo vuol fare, io credo che sui livelli locali si debbano trovare delle convergenze, però non possono essere sempre univoche, non possiamo essere sempre noi a scegliere i candidati degli altri.”

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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