Il Consigliere regionale commenta su Facebook la candidatura del sindaco uscente e pur ribadendo la distanza tra i due apre al compromesso e alla collaborazione
Con un lungo post su Facebook, il consigliere regionale Stefano Scaramelli ha commentato la candidatura a sindaco pd di Bruno Valentini arrivata dopo l’esito dell’assemblea comunale di mercoledì, dove nessun altro candidato per le primarie ha trovato il numero richiesto di firme per potersi presentare. Scaramelli, nel ribadire la sua diversa visione politica rispetto al sindaco, di cui ha avversato fino all’ultimo la ricandidatura, ha aperto a una possibile “tregua” e futura collaborazione, ma solo a determinate condizioni:
“Sento dire tante cose e ne leggo altrettante allucinanti – ha scritto – Mi si addita di tante e tali strategie come se nel mio agire politico ci sia stata l’ossessione di far fuori Bruno Valentini dalla corsa a Sindaco di Siena. Bene si sappia, e non credo ce ne siano dubbi, che praticamente su tutto o quasi l’abbiamo pensata diversamente e ce le siamo dette pubblicamente senza mai lesinarsi critiche reciproche anche dure e aspre. Nel farlo abbiamo sempre mantenuto una relazione di reciproco rispetto. A Bruno, che per inciso fui il primo a sostenere alla saletta dei mutilati 5 anni fa nel suo lancio alle primarie, imputo tantissime responsabilità poltiche in questi anni, non ultimo quello di non aver cambiato la politica e il sistema di potere della città che ha amministrato come invece aveva detto di voler fare. Le strategie delle partecipate, le relazioni con gli altri Comuni, le nomine in Fondazione e tante altre cose ci hanno poi visto su fronti opposti. Sintomo di libertà mentale reciproca e capacità critica che spesso mi ha visto essere il suo unico oppositore in questi anni e col senno di poi anche colui che nel criticarlo lo ha anche legittimato e sicuramente stimolato”
“Il mio fine è voler bene a Siena e ai senesi e l’impegno di questi anni in Regione lo potrebbero dimostrare senza mai sovrapporre le due questioni. In queste settimane c è chi ha scritto che eravamo nemici, chi che avevamo fatto accordi. Nessuna delle due. Nel condividere le mie idee in questi anni ragazze e ragazzi si sono avvicinati alla poltiica e altri più esperti e maturi hanno condiviso questo atteggiamento critico e costruttivo. Nelle ultime ore chi di loro come Giovanni Mezzedimi ha provato a lanciare una sfida leale e corretta dentro le regole del nostro partito lo ha fatto di sua iniziativa e ben convinto del valore delle sue idee. Non nascondo che un bel confronto fatto di stimoli reciproci e partecipazione popolare sarebbe servito agli elettori democratici di Siena per ritrovare se stessi e se del caso per legittimare un nuovo leader o confermare chi fino ad oggi aveva amministrato. Regole a mio avviso ormai fuori dalla storia dei tempi attuali non hanno consentito il confronto delle primarie e nel contempo chi di altri apparentemente criticava si è defilato. Persa questa occasione di confronto, Bruno oggi è il candidato del Pd alle prossime amministrative di Siena”
“Sarà una sfida impari. Persa in partenza se le relazioni e il rispetto reciproco non produrranno uno scatto in avanti nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Vorrei poter pubblicare questa foto non più in bianco e nero ma a colori il 24 giugno quando sapremo chi sarà il nuovo Sindaco di Siena. La disponibilità a lavorare nella direzione giusta sta’ nell onestà delle proposte che emergeranno e nella capacità di coinvolgimento che verrà messa in campo. Non serviranno promesse o accordi ma la serietà di dimostrare che si vuol cambiare veramente e non solo a parole. Di parole se ne sono dette tante…molte anche a sproposito altre messe in giro ad arte per allontanare. Adesso affiderei a questo Venerdi di Passione la fine di una stagione in bianco e nero e nel rispetto appunto di questi colori vorrei sognare la resurrezione di una stagione nuova fatta di interpreti nuovi che anche se non saranno i protagonisti principali saranno comunque attori determinanti per un successo impossibile. A chi oggi dirige l’orchestra il compito di coinvolgerli veramente, e a chi come me in questi anni ha insegnato loro il solfeggio il compito di stimolare l’amalgama. Nulla è impossibile se si vorrà anche perché se prevarrà orgoglio e autoreferenzialità la musica finirà comunque per tutti. Nessuno escluso”.