Ospite d’eccezione di una iniziativa organizzata dall’Università degli studi di Siena sul rapporto tra giovani e imprenditorialità di successo è stata Lucia Aleotti, numero uno del Gruppo Menarini. Se si parla di Menarini, una delle più importanti multinazionali farmaceutiche con sede a Firenze, viene naturale pensare al Biotecnopolo e all’Hub Antipandemico che dovrebbero consacrare Siena come capitale italiana delle Scienze della Vita. Argomento complesso su cui Aleotti preferisce glissare ma alla cui causa Menarini potrebbe dare un contributo grazie al lavoro incessante sulla lotta ai batteri resistenti.
“Menarini è impegnata nella lotta alle pendemie, in particolare contro quella silente, quella dei batteri resistenti – sottolinea Aleotti – è un’area in cui sarebbe importante capire che ci sono dinamiche che scoraggiano le imprese a scommettere nei nuovi antibiotici, va trovata una via italiana per la valorizzazione di studi e ricerche”
Investire su Siena per Menarini non è semplice ma l’azionista e consigliera di amministrazione parla chiaro: serve il supporto di tutti e una visione aperta del mondo. “Ben volentieri, ma col supporto di tutti – afferma – servono le forze imprenditoriali, le forze politiche, l’Università e i giovani, che abbiano voglia di mettersi in gioco e guardare aldilà del proprio territorio. L’errore che può fare l’impresa in un’area così bella come quella di Siena è di guardare al solo territorio, la competizione è globale con universi estremamente agguerriti e preparti, i nostri ragazzi devono sapere che questo il contesto”.