Si è tenuto oggi lo sciopero dei lavoratori Paycare (ex Bassilichi) il cui presente e futuro lavorativo si trova in uno stato di assoluta incertezza. La vicenda è nata 3 anni fa dallo spezzatino della ex Bassilichi; questa azienda è passata sotto la proprietà di ComData con Paycare. “Da lì in poi sono nate tutte le complicazioni” dicono i sindacati.
“La paura dei lavoratori è in primis quella di perdere il posto di lavoro – dice Giuseppe Cesarano, segretario FIM CISL – Quello che chiediamo è che l’azienda rispetti gli accordi in essere e che dia la possibilità ai lavoratori di tornare a lavoro mettendo in piedi una rotazione, laddove è possibile, ma soprattutto che faccia chiarezza sul futuro occupazionale, perché ad oggi abbiamo parecchi dubbi”.
Si parla di circa 90 lavoratori, 90 famiglie (60 su Siena e 30 su Firenze) che ad oggi non hanno alcuna garanzie lavorative oltre Febbraio 2022. “Non accetteremo mai di perdere 90 posti di lavoro” affermano i sindacati, ma tra i lavoratori la preoccupazione cresce. Anche per questo sono tanti quelli che si sono presentati questa mattina alle prime 3 delle 10 ore di sciopero indette.
“Non ci danno prospettive future – commenta il segretario generale della FIOM CGIL di Siena Massimo Onori – C’è grossa preoccupazione, non solo per l’immediato ma anche per il futuro dei lavoratori. Febbraio è alle porte, noi ci siamo mossi già da qualche settimana coinvolgendo le istituzioni”. I sindacati si sono infatti rivolti alla Regione Toscana che istituirà un tavolo tra sindacati, Paycare e Nexi per aprire un dialogo sulla delicata situazione che riguarda i lavoratori.