“C’è interesse su quello che potrà nascere – tuona così Paolo Cucini ex Coordinatore provinciale di Italia Viva, dimissionario -. Marattin ha fatto delle proposte, ma io me le devo fare proprie perché si esci prima dal Pd, poi si esce da Italia Viva, amarezze su amarezze. Non vorrei fallire il terzo obiettivo su tre, perché sarebbe doloroso. Io sono pronto a collaborare a una nuova formazione che per adesso è un’associazione (Orizzonti Liberali ndr.). Da quello che ho letto sullo Statuto l’inizio è buono”.
Un nuovo inizio per i sette dirigenti provinciali dimissionari di Italia Viva. Addio al veleno al loro ex partito renziano tacciato di autoritarismo e poca condivisione di scelta e l’ingresso per quasi tutti nella formazione centrista Orizzonti Liberali lanciata dall’ex renziano Luigi Marattin. Le ragioni sono politiche e di metodo. Inaccettabile una coalizione con il M5S e con AVS, come altrettanto inaccettabile che tale scelta non sia stata decisa in assemblea con un Congresso.
“Tutto parte da una linea politica totalmente diversa da quella che avevamo appoggiato al Congresso di un anno fa – spiega Cucini -. E poi è mancato un confronto interno aperto a 360 gradi. Si è fatto una battaglia contro il Movimento Cinque Stelle, è durata anni, già da dentro il PD si faceva è fatto una battaglia contro il populismo di Grillo. Ma come si fa ad allearsi con gente che fino a ieri hai contrastato duramente e che non ci vuole. Così come AVS di Fratoianni che l’ha detto con chiarezza”.
Un centro equidistante da destra e sinistra quindi che valuta partita per partita, ma resta il fatto che per vincere le elezioni e per governare sia a livello locale, regionale o nazionale servono alleanze e campi larghi appunto.
“Dipende anche con chi li fai (i campi larghi ndr.), se io vinco le elezioni e poi governo male preferisco starne fuori”. Conclude Paolo Cucini che però assicura, nessun campo largo con la destra. “Non è possibile noi siamo tutte persone che vengono da mondi socialdemocratici, liberali e di sinistra. Io per primo, su questo non ci piove”.