La Reumatologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dal professor Bruno Frediani, protagonista al 22esimo Congresso Internazionale WCO-IOF-ESCEO (World Congress of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases), una tra le più prestigiose conferenze europee in ambito di Osteoporosi, Osteoartrosi e malattie muscoloscheletriche, tenutosi in modalità virtuale e che ha visto la partecipazione di oltre 4500 ricercatori provenienti da tutto il mondo. Nel corso del congresso, è stata premiata la dottoressa Sara Cheleschi, biologa del laboratorio di ricerca dedicato all’Osteoartrosi, afferente alla Reumatologia, che ha vinto (per il secondo anno consecutivo) il premio destinato a giovani ricercatori.
“Il nostro laboratorio, da molti anni, si occupa di studi su colture di condrociti, ovvero le cellule della cartilagine articolare da cui originala patologia osteoartrosica – spiega la dottoressa Cheleschi -. Due le linee principali di ricerca: la prima si basa sull’utilizzo di una speciale macchina di pressurizzazione (prototipo unico nel suo genere) per mimare il carico fisiologico o patologico a cui è sottoposta la cartilagine articolare, come avviene ad esempio in un individuo normopeso o obeso – aggiunge la dottoressa Cheleschi -; mentre la seconda focalizza la sua attenzione sull’epigenetica e, in particolare, sul ruolo dei microRNA nella patogenesi della malattia. Questi studi hanno permesso di stabilire il ruolo contemporaneo dell’epigenetica, del sovrappeso corporeo e dello stress ossidativo nell’insorgenza e nella progressione dell’Osteoartrosi; tali ricerche possono risultare importanti nello sviluppo delle strategie preventive e terapeutiche della patologia”.
Inoltre, nel corso dello stesso convegno, la dottoressa Sara Tenti (Reumatologia Aou Senese) ha illustrato in una relazione, dal titolo “Erosive and Non-erosive Osteoarthritis of the Hand: focus on clinical aspects and multimodal disease management”, le caratteristiche cliniche salienti dell’Artrosi della mano, malattia spesso sottovalutata come causa di disabilità ed invalidità, nonostante l’elevata frequenza sulla popolazione e l’impatto sulla qualità di vita. L’intervento della dottoressa Tenti ha riassunto l’attività quotidianamente svolta dal Centro di diagnosi e trattamento dell’Artrosi della mano, attivo all’ospedale Santa Maria alle Scotte dal 2014, di cui è responsabile la dottoressa Antonella Fioravanti, dirigente medico della Reumatologia dell’Aou Senese.
“Il nostro è un servizio specialistico nato dalla necessità di stabilire una corretta e precoce diagnosi e definire una terapia appropriata per limitare il danno articolare e la progressione invalidante della malattia – spiega la dottoressa Fioravanti -. Esistono differenti fenotipi di osteoartrosi della mano, ognuno con sue peculiarità cliniche e di conseguenza con diversi approcci terapeutici– aggiunge la dottoressa Fioravanti -. Il trattamento necessita di un programma terapeutico multidisciplinare e che comprenda una serie di interventi coordinati tra loro, volti a interferire quanto più possibile sull’evoluzione della malattia. I servizi specialistici dedicati all’Artrosi della mano rappresentano ancora oggi una realtà poco diffusa nel territorio nazionale – conclude la dottoressa Fioravanti -. Invece, il numero di pazienti affetti da tale patologia è in costante aumento, così come la loro necessità di essere presi in carico e seguiti nel corso del tempo. Riteniamo pertanto che il nostro progetto pilota possa rappresentare una valida risposta a tali esigenze”.