Scuola, obbligo Green Pass per i docenti. Cassanelli (FLC CGIL): "Misura grave"

"Questo permette al datore di lavoro, in questo caso il Ministero, di andare in deroga alle proprie responsabilità di garantire ambienti di lavoro sicuri trasferendo la responsabilità sul lavoratore" dice

Di Redazione | 6 Agosto 2021 alle 16:11

Scuola, obbligo Green Pass per i docenti. Cassanelli (FLC CGIL): "Misura grave"

Via libera del Consiglio dei ministri al nuovo decreto sul Green Pass, che prevede l’obbligo del certificato verde per il personale scolastico e universitario e per gli studenti universitari. I docenti che non avranno il certificato saranno sospesi e non riceveranno lo stipendio dopo 5 giorni di assenza.

Tutto il personale della scuola e dell’università, si legge infatti nel decreto, “al fine di garantire la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale d’istruzione”, dovrà avere ed esibire il Green pass. “Il mancato rispetto delle disposizioni è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento”.

I sindacati non apprezzano tale imposizione, ritenendola non sufficiente per scongiurare un ritorno alla dad. Per garantire la scuola in presenza a settembre servono risorse, spazi, interventi sul trasporto pubblico e misure straordinarie. “Temiamo che si scambi la copertura vaccinale con la soluzione di tutti i problemi. Purtroppo, non è così” affermano.

“Non si tratta di Green Pass per il personale scolastico, ma di fatto di obbligo vaccinale – dice Anna Cassanelli, segretaria generale FLC CGIL Siena – Abbiamo più volte ribadito il nostro consenso e la nostra adesione alla campagna vaccinale, penso comunque che sia una misura molto grave che prima di tutto scredita il personale scolastico, che è quello che ha aderito in massa alla vaccinazione fin quando c’è stato un canale preferenziale, con l’85% del personale già vaccinato. In più è un passaggio che permette al datore di lavoro, in questo caso il Ministero, di andare in deroga alle proprie responsabilità di garantire ambienti di lavoro sicuri trasferendo la responsabilità della sicurezza sul lavoratore”.

“Se il governo in questo anno e mezzo avesse cambiato le leggi per non avere più “classi pollaio” e quindi poter garantire il distanziamento tra ragazzi, se avesse fornito i dispositivi di sicurezza adeguati, se avesse reso strutturale l’aumento dei mezzi di trasporto per evitare assembramenti, se avesse confermato i fondi dell’organico Covid anziché ridurli drasticamente, in questo caso mi sarei sentita di prendere la misura del Green Pass in considerazione con maggiore serenità – prosegue – Qua però si sta obbligando i lavoratori a vaccinarsi, anche quei pochi che non lo vogliono fare, e poi si continuerà però a metterli in classi di 30 studenti la metà dei quali probabilmente non saranno vaccinati”.

Sciopero in vista? Cassanelli lo esclude. La CGIL vorrebbe però ricevere risposte dal Ministero e aprire un tavolo di confronto sulla questione. “Uno sciopero su questo tema sarebbe estremamente rischioso, perché non vorremmo esporre il mondo della scuola a un’operazione che rischierebbe di delegittimarla ulteriormente – conclude – Ci piacerebbe poterci sedere a un tavolo e ragionare”.



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