Seggiani (Cgil): "Continua l'immobilismo sul fronte delle infrastrutture stradali in provincia di Siena"

Il punto del segretario Cgil Siena: "Infrastrutture: il grande ritardo di Siena, subito i lavori e nuove idee da mettere in cantiere”

Di Redazione | 9 Dicembre 2021 alle 15:38

Seggiani (Cgil): "Continua l'immobilismo sul fronte delle infrastrutture stradali in provincia di Siena"

“Continua l’immobilismo sul fronte delle infrastrutture stradali in provincia di Siena”. Lo denuncia il Segretario Generale della CGIL di Siena Fabio Seggiani “a partire dai lavori di completamento della E78, la più importante e strategica delle opere viarie del territorio, nei tre Lotti 4, 9 e 0. Quanto tale immobilismo sia solo apparente non è dato sapere, sperando che ci si muova alacremente nei gangli della burocrazia autorizzativa, fatto sta che i cantieri della galleria di Casal di Pari e del Lotto 4 già finanziati e affidati da mesi non sono mai stati aperti e il Lotto 9, anch’esso finanziato, doveva andare a gara ad inizio 2020 ed invece non ci sono ancora segnali in proposito”.

“Il sistema infrastrutturale è per la città di Siena e per tutta la provincia il nodo fondamentale su cui poter costruire il futuro e lo sviluppo economico – prosegue Seggiani – e la Due Mari ne è solo un tassello, in capo ad ANAS, infatti, c’è un altro punto altamente critico, la Cassia in entrata sud della città. Il congestionamento di quella arteria è insostenibile, serve il completamento della variante Monteroni d’Arbia-Monsindoli in allaccio con la tangenziale Ovest, che permetterebbe di ridurre il traffico, soprattutto quello pesante, dalla Coroncina, con i benefici per la sicurezza degli abitanti della zona ed il superamento del passaggio a livello. Inoltre, se è vero che nella zona di Isola d’Arbia si insedierà un grande centro di smistamento merci, la viabilità peggiorerà drammaticamente per il quantitativo di movimentazione in entrata e in uscita che non può certo essere risolto con la rotatoria in costruzione”.

“L’impatto della logistica va valutato con molta attenzione e progettato sempre preventivamente rispetto allo sviluppo urbano, residenziale, commerciale o produttivo – sottolinea il Segretario – e in questo caso, dove pensiamo che sarà enorme, riteniamo, anche alla luce di quanto scritto nel piano operativo, che ci sia una potenziale sottovalutazione. A fronte di queste criticità dell’area sud crediamo che una metropolitana di superficie Buonconvento-Siena con un adeguato supporto di parcheggi scambiatori, sia un altro di quei progetti da riprendere seriamente in considerazione”.

“Pensiamo poi che sia determinante che questo territorio ponga con forza e senza tentennamenti alla Regione e a RFI un altro tema, il collegamento ferroviario con l’alta velocità verso Firenze e in direzione Chiusi, – aggiunge Seggiani – concorrenziale alla gomma in termini di tempo e di sostenibilità ambientale. Siena, ad oggi, è l’unico capoluogo di provincia di questa regione a non essere su una direttrice ferroviaria veloce. Occorre progettare il raddoppio dei binari su tutto il tratto, gallerie escluse, per consentire lo scambio ed aumentare così il numero dei treni, intervenire ove possibile sul raddrizzamento delle curve per ridurre i tempi di percorrenza e chiedere di candidare questa linea ferroviaria alla sperimentazione dell’idrogeno accantonando l’idea di elettrificazione, costosa ed ormai superata”.

“Con queste soluzioni la città e i Comuni limitrofi godrebbero di una mobilità pubblica integrata – sottolinea il Segretario – più efficiente e sicura per i passeggeri, sia pendolari che turisti, e, se ben organizzata, funzionale anche per le merci, con grandi benefici in termini di impatto ambientale”.

“Unitamente alle infrastrutture materiali – conclude Seggiani – è strategico intervenire massicciamente sulla digitalizzazione dell’intero territorio, composto per la maggioranza da aree interne dove il ritardo è ancora più marcato e a rischio marginalizzazione, sia in funzione dello sviluppo del sistema produttivo che nei bisogni presenti e futuri dell’intera cittadinanza”.



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