Dalla difesa del suolo alle infrastrutture, dal turismo lento alla valorizzazione delle fortificazioni e del fiume Elsa, dalla qualità dell’abitare alla digitalizzazione e alle connessioni fra centri urbani. Sono dodici le proposte in cui è declinata la strategia di sviluppo territoriale per il Recovery Fund dell’Alta Valdelsa. Un lavoro progettuale che coinvolge sei Comuni e che è finalizzato alla costruzione di una proposta di area con cui contribuire alla discussione in corso, a tutti i livelli istituzionali, sulla destinazione delle risorse del Piano nazionale ripresa e resilienza. Il lavoro finora fatto è stato al centro di incontro online con Cgil, Cisl, Uil, Confesercenti, Confcommercio, CNA, Confindustria, Confartigianato, API. “Abbiamo voluto condividere la progettualità finora sviluppata per promuovere un percorso condiviso e aperto a contributi e integrazioni. Un percorso con cui costruire una proposta omogenea quale strumento di rilancio e di sviluppo per tutto il territorio”, dicono i sindaci Andrea Pieragnoli (Casole d’Elsa), Alessandro Donati (Colle di Val d’Elsa), David Bussagli (Poggibonsi), Andrea Frosini (Monteriggioni) Andrea Marrucci (San Gimignano), Francesco Guarguaglini (Radicondoli).
“Nelle settimane scorse – proseguono – abbiamo sviluppato un lavoro di ricognizione dei bisogni delle nostre comunità, pur senza conoscere l’entità delle risorse a disposizione, i programmi di finanziamento e le modalità di attuazione. Un’analisi che è necessariamente ‘parziale’ perché non si fa carico di tematiche quali la sanità territoriale o lo sviluppo economico che sono oggetto di piani di intervento sovraordinati né di interventi con ricadute esclusive su un Comune, come quelli di rigenerazione urbana o infrastrutture scolastiche . Un’analisi che ha originato proposte e interventi”. Sono dodici complessivamente le proposte di sviluppo dei Comuni dell’Alta Valdelsa. Tre di queste sono di competenza sovracomunale e con ricadute su un territorio più vasto di quello Valdelsano. Riguardano l’Autopalio, il raddoppio della linea ferroviaria, la digitalizzazione. Le altre nove proposte guardano alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, alla difesa del suolo con interventi di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico del territorio e dei borghi, al Contratto di Fiume con interventi di mobilità dolce e ciclovie con relativo allestimento volto a tutelare e a valorizzare l’Elsa e tutto ciò che la caratterizza. Tre le proposte che riguardano l’asse della cultura con il recupero e la valorizzazione del sistema delle fonti medievali e antiche, del sistema delle fortificazioni, con la valorizzazione del patrimonio archeologico con ‘percorsi nella storia della Valdelsa’ quali azioni di promozione del turismo lento. Altra proposta progettuale riguarda il turismo con la costruzione di un sistema dei sentieri e della mobilità dolce mentre sul fronte sociale la proposta integrata riguarda la qualità e la sostenibilità dell’abitare. Dodicesima proposta quella per la ‘Valdelsa città unica” con interventi di collegamento tra centri urbani e ciclovie in ambito urbano. Complessivamente le nove proposte hanno un valore stimato di oltre 60milioni di euro e sono declinate in oltre 50 interventi puntuali, alcuni definiti a livello preliminare, altri ad un più avanzato stato di progettazione.
“Alla base c’è la volontà di insistere sulla programmazione di area – dicono i sindaci – quale strategia ottimale per farsi carico dei bisogni e delle necessità delle nostre comunità. Risposte condivise in grado di apportare benefici in termini di servizi, di qualità della vita, di sviluppo e di capacità competitiva. Il contributo dei sindacati e delle categorie è importante e all’incontro fatto ne seguiranno altri”. “La fase che attraversiamo è complessa – chiudono i primi cittadini – ed è più che mai fondamentale spingere sulla strada della programmazione omogenea per cogliere le opportunità che si presenteranno e sostenere il rilancio e la crescita di tutta la Valdelsa”.