“Gara regolare” spiega Sei Toscana
“Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e auspichiamo che si compiano al più presto tutte le verifiche necessarie a chiarire il procedimento di aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana Sud, la cui correttezza riteniamo che alla fine verrà dimostrata”.
Questa la dichiarazione del presidente di Sei Toscana Simone Viti in merito all’inchiesta sulla gara da 140milioni di euro per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti dell’Ato Toscana Sud, che riguarda i 103 Comuni delle ex province di Siena, Arezzo e Grosseto e che ha portato alla perquisizione anche nei confronti del presidente di Sienambiente Fabrizio Vigni (LEGGI l’articolo).
“Siamo convinti della legittimità del nostro operato – spiega Viti – e siamo certi che, una volta esaminata la documentazione, sarà accertata l’assoluta regolarità dell’iter. E’ per tale motivo che questa fase di approfondimento dell’indagine, avviata oltre 2 anni fa, è per noi, finalmente, un modo per far luce una volta per tutte sul nostro operato”.
L’ipotesi di accusa è turbativa d’asta. L’attenzione della procura si è concentrata sul bando di gara che, secondo le ipotesi d’accusa, sembra essere stato tagliato su misura per il raggruppamento vincitore. A colpire è stata anche la scarsità di concorrenti, solo tre, di cui due si ritirarono. L’Ato si affidò allo studio legale fiorentino Mariani e Menaldi per la predisposizione del bando di gara.
L’inchiesta si propone di fare chiarezza sulla rete di rapporti che, si teme, abbiano dato luogo da un groviglio di conflitti di interessi.
Le perquisizioni hanno riguardato oltre il direttore generale dell’Ato Toscana Sud, gli avvocati e i commercialisti che seguirono l’operazione, anche il presidente di Sienambiente Fabrizio Vigni, senese ex parlamentare toscano dei ds.