Semi Santi, una giornata di confronto e racconto sul tema dell'agricoltura sociale

Il progetto unisce aziende agricole, organizzazioni del Terzo Settore ed enti pubblici del territorio. Evento presso la Cooperativa Sociale Il Santo, focus sulle opportunità e le scommesse dell’agricoltura sociale

Di Cristian Lamorte | 13 Novembre 2024 alle 15:00

Una giornata di scambio, di racconto e di confronto sul tema dell’agricoltura sociale grazie a Semi Santi, un progetto che unisce aziende agricole, organizzazioni del Terzo Settore ed enti pubblici del territorio e nasce per promuovere l’agricoltura sociale cercando di favorire l’esigenza dell’uomo di andare incontro alle necessità della terra.

“Ho sempre immaginato che l’agricoltura fosse uno dei dei luoghi dove si potessero aprire delle opportunità di inclusione importanti sia per persone con disabilità sia per persone che vengono da percorsi di fragilità – ha spiegato l’assessora all’agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi -. E in effetti questo è uno dei progetti più belli che ho visto e che si sta concludendo e che sta concludendo il percorso della misura 16.9 del bando che abbiamo fatto un paio di anni fa”.

Tra gli obbiettivi della giornata un focus sulle opportunità e le scommesse dell’agricoltura sociale, una sfida sostenuta dalla normativa regionale che deve ancora trovare prassi e percorsi definiti sul territorio locale per realizzare esperienze e opportunità concrete di inclusione sociale e di sostenibilità integrale partecipate dalle comunità.

“Il lavoro nei campi, non abbandonare la bellezza dei nostri posti dipendono anche dal continuare un’attività agricola; noi cerchiamo di farlo in un certo stile di rispetto della natura, non siamo biologici, ma siamo assolutamente senza aggiunta di nessun tipo di additivo e non facciamo arature profonde – ha spiegato Piero Morini, presidente della Cooperativa Sociale Il Santo -. Ma oltre l’attenzione all’ambiente, cerchiamo di completare il tema dell’ecologia integrale con l’attenzione all’uomo, alle persone, a chi ha avuto difficoltà”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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