Sepsi, a Siena l’evento annuale per gli operatori sanitari: tra continuità e innovazione

Della sepsi, condizione medica che può colpire chiunque (ma più diffusa tra gli anziani), si è parlato la settimana scorsa, venerdì 13 settembre, in occasione della giornata mondiale nel complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena

Di Redazione | 18 Settembre 2024 alle 8:00

Sepsi, a Siena l’evento annuale per gli operatori sanitari: tra continuità e innovazione

Con la sepsi non si scherza. Il riconoscimento precoce di questa sindrome clinica è fondamentale perché, a causa di una reazione grave e fuori controllo dell’organismo ad una infezione, si possono danneggiare organi vitali come cuore, reni e polmoni, mettendo a rischio la vita se non si interviene tempestivamente.

I numeri in Toscana, secondo le stime dell’Agenzia regionale di sanità, raccontano che nel 2023 tra i ricoverati negli ospedali della regione ci sono stati 18.003 casi (378,38 ogni centomila residenti), più numerosi come valori assoluti nell’Asl Toscana Centro ma con una maggiore incidenza rispetto alla popolazione nell’Asl Toscana Nord Ovest.  Nel 2022 i casi erano stati 18.220, 16.978 nel 2021, 14.493 nel 2020 (anno della pandemia da Covid 19) e 165.168 nel 2019. Ogni anno muoiono per questa sindrome circa cinquemila persone.

Della sepsi, condizione medica che può colpire chiunque (ma più diffusa tra gli anziani), si è parlato la settimana scorsa, venerdì 13 settembre, in occasione della  giornata mondiale nel complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena: un’iniziativa rivolta al personale sanitario.  L’evento è stato organizzato da Regione Toscana, Agenzia regionale di sanità e Centro gestione rischio clinico. Lo scopo dell’incontro era quello di accrescere consapevolezza e conoscenze: nel dibattito l’attenzione si è concentrata anche sulla necessità di coinvolgere il territorio nella gestione dei pazienti che hanno avuto una sepsi durante il loro ricovero in ospedale e sulle possibilità di impiego dell’intelligenza artificiale come strumento di supporto per il personale sanitario. Nell’iniziativa è stato coinvolto pure il comitato di partecipazione dell’Azienda ospedaliero universitaria senese, per avere anche il punto di vista dei pazienti su questa problematica.

Non esiste un singolo test diagnostico che possa diagnosticare con certezza la sepsi e lo shock settico. Lo scopo del programma regionale di lotta a questa sindrome, l’ultima versione varata nel 2023, è quello di individuare e indirizzare le azioni necessarie a migliorare la qualità di prevenzione e pronta identificazione. I sintomi a cui si deve fare attenzione includono febbre alta, respiro accelerato, battito cardiaco irregolare, confusione e forte debolezza. Riconoscere per tempo e presto qeusta particolare situazione è fondamentale, perché agire rapidamente può fare la differenza tra la vita e la morte.

“L’applicazione di modelli organizzativi efficaci sul piano della prevenzione può fare davvero la differenza ed essere un ottimo strumento di contrasto a tutela della salute degli operatori e dei pazienti – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini- Una sfida complessa che in Toscana affrontiamo con interventi organici in tutta la regione per garantire un livello di sicurezza che sia omogeneo, a partire dalla formazione del personale medico ed ospedaliero”.



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