Inizia oggi il percorso in Parlamento delle proposte di legge delle opposizioni sulla settimana corta e sulla riduzione dell’orario di lavoro settimanale. Alle 13.30 in sede referente in Commissione Lavoro della Camera, l’avvio dell’esame delle tre proposte di legge presentate da Alleanza Verdi-Sinistra (Nicola Fratoianni), Movimento 5 stelle (Giuseppe Conte) e Partito democratico (Arturo Scotto). I sindacati cosa ne pensano? Lo abbiamo chiesto ad Alice D’Ercole, segretaria provinciale Cgil di Siena, ospite a Buongiorno Siena.
“Noi siamo partiti con questa riflessione già da tempo – ha detto -, nel 2023 era contenuta già nel nostro documento del congresso, prendendo spunto dall’esperienza fatta in altri paesi europei valutata positivamente sia dalle aziende che dai lavoratori. In Italia sono già partite delle sperimentazioni a Intesa, Luxottica ed ora anche Lamborghini. Nel tempo in cui c’è un profondo divario tra lavoro e profitti, in cui c’è l’intelligenza artificiale che sta incrementando la produttività delle imprese, dall’altra parte noi vediamo milioni di lavoratori con contratti fermi e non rinnovati, l’inflazione che si è mangiata quasi due mensilità di stipendi e la povertà che cresce, soprattutto nelle famiglie monoreddito, la disoccupazione giovanile alta (oltre il 20%) e i giovani che fanno le valigie e se ne vanno (oltre 400mila in 10 anni), è evidente che c’è un tema della qualità del lavoro, che è precario e mal pagato. Noi diciamo che insieme ad altre misure, come il salario minimo (la soglia sotto la quale non è lavoro ma è sfruttamento) e la riduzione delle forme di precarietà, la settimana corta potrebbe essere una leva per ridistribuire la ricchezza (cioè a parità di salario lavorare meno) per far lavorare più persone e provare ad incrementare l’occupazione, trattenere i giovani in Italia e garantire una qualità del lavoro più alta. In tutto questo noi faremo una campagna di mobilitazione, l’11 aprile sarà sciopero di tutti i settori privati, il 20 aprile saremo a Roma, il 25 maggio a Napoli e avvieremo una campagna referendaria proprio sui temi del lavoro. Secondo la Cgil il tema della qualità del lavoro è il tema della qualità del paese”.