“Nonostante un mercato dell’affitto privato nel quale i canoni di locazione continuano a rimanere incompatibili con i redditi di gran parte delle famiglie di lavoratori e pensionati, il Governo ha preferito dilungarsi sui benefici del superbonus alle famiglie proprietarie di villette piuttosto che occuparsi di quelle che da tempo subiscono uno sfratto esecutivo”.
Lo affermano in una nota Maurizio Brotini, Simone Porzio, CGIL Toscana e
Laura Grandi, Sunia Toscana.
“A riprova di questo insensato atteggiamento sta l’avvenuto sblocco delle esecuzioni degli sfratti con forza pubblica a partire dal 1 di gennaio scorso, nonostante l’aggravarsi e l’estendersi della variante Omicron.
In Toscana, si stima che siano oltre 150.000 le famiglie alle prese con la precarietà abitativa, di cui 5.000 rischiano di trovarsi, a partire dalle prossime settimane, le forze dell’Ordine, con l’ufficiale giudiziario, alle porte. Solo a Firenze, nel prossimo semestre, si rischiano oltre 70 esecuzioni forzate al mese, 30 a Pisa cosi’ come a Lucca, 40 a Livorno, 20 a Prato cosi’ come a Pistoia e Arezzo, 15 a Siena cosi’ come a Massa-Carrara e Grosseto. Cgil e Sunia della Toscana, ancora una volta denunciano che nel periodo di blocco degli sfratti poco o niente è stato messo in atto dalle amministrazioni comunali per cercare di approntare e governare un piano, per garantire in tempo il passaggio da “casa a casa” di migliaia di famiglie toscane sempre più in crisi in termini di capacità reddituale, di conservazione del posto di lavoro oltreché sanitaria. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli inquilini ribadiscono la necessità di coordinare tutti i soggetti che a livello locale si ritroveranno coinvolti nella gestione dell’emergenza sfratti (Prefetture, uffici giudiziari, Comuni, Aziende di gestione delle case popolari, organizzazioni sindacali degli inquilini, della proprietà e dei lavoratori) per evitare l’ulteriore aggravamento del “tracollo sociale” che un mancato passaggio da casa a casa potrebbe provocare”.