“Ieri è stata votata una delibera che sfratta il Franci da questo luogo, senza darci alternative. Il nostro futuro non finisce qua. L’Amministrazione deve essere consapevole che togliere i locali per un fine che devo dire può essere rispettabile, ovvero dare la sede a una scuola, significa però impedire il passaggio del Franci allo Stato. Perchè l’unica condizione che la legge per la statizzazione pone è che l’ente locale in precedenza finanziatore deve garantire ad uso gratuito i locali sui quali ha sede il conservatorio”.
Risponde così la nuova presidente del Conservatorio Rinaldo Franci Anna Carli alle parole del primo cittadino Luigi De Mossi espresse ieri in Consiglio comunale. “Il Comune ha sempre dato tantissimi soldi, nel momento in cui non ha più rapporto con la Franci bisognerà rivalutare le posizioni – aveva affermato ieri il sindaco Luigi De Mossi – E’ una questione legata a una modifica, cercheremo di riprendere i nostri immobili, che verrebbero destinati alle scuole. Se l’interlocuzione viene meno il Comune farà i propri interessi”.
“Ci rivolgeremo a tutti i soggetti perchè non solo gli studenti non perdano i corsi di formazione ma non si perdano i posti di lavoro e la città non perda la terza università, l’università della musica – prosegue Anna Carli – quella delibera non solo crea problema al Franci ma distrugge una ricchezza della città. La mia nomina? L’ha fatta il ministro, nasce da un percorso regolarissimo del consiglio accademico. Sono arrivati tre nominativi, se mi ha scelto il ministro avrà avuto le sue ragioni. L’obbligo di collaborare a livello istituzionale ci deve essere, anche se con De Mossi certo non ci sono state assonanze. Vedo troppo cinismo”.
“Il Comune – prosegue Anna Carli – nel 2009 investiva sul Franci 1 milione e 600 mila euro, dopo la legge del passaggio allo Stato, nel 2017, il Comune è passato a un milione. Nel 2020 il Comune ha messo 285mila euro, lo Stato quasi 2 milioni e mezzo. Vanno garantiti tutti, gli studenti, insegnanti, parliamo di un’eccellenza della città che garantisce futuro. Non può essere la nomina di una persona a distruggere dei rapporti istituzionali, serve dialogo. Non pensavo si sarebbe arrivato a tanto, che si potesse mettere in discussione le sorti di un’istituzione. Trovando la soluzione per degli studenti ma togliendo spazio ad altri, come a fare delle gerarchie” conclude.
Questa la lettera inviata prima del Consiglio comunale di ieri, da parte della presidente Anna Carli, al sindaco Luigi De Mossi.
“Egregio Signor Sindaco.
Le scrivo queste poche righe per salutarLa dopo la nomina ricevuta dal Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa per la presidenza dell’ISSM “Rinaldo Franci” per il prossimo triennio. Sono consapevole delle diversità che in passato hanno impedito la mia presenza nell’organo di gestione dell’Istituto quale rappresentante del Comune di Siena. Auspico che un diverso ruolo adesso favorisca la possibilità di condividere il perseguimento dell’obiettivo, sicuramente comune, del passaggio del Conservatorio cittadino allo Stato che la Legge di Bilancio 178/2020 prevede entro il 1 Novembre 2021.
Questo obiettivo, che rafforza il prestigio della formazione accademica professionalizzante che l’Istituto franci garantisce ai propri studenti, si accompagna al mantenimento d un rapporto saldo con le altre istituzioni musicali, con la Città e con l’Istituzione che Lei come Sindaco rappresenta. Le chiedo pertanto gentilmente di poterLa incontrare prima possibile per condividere gli intenti di questo triennio di presidenza. Fiduciosa di un Suo positivo riscontro Le porgo cordiali saluti.
La Presidente, Anna Carli”.
“La nomina del presidente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali ‘Rinaldo Franci’ di Siena – sottolinea il direttore Antonio Ligios – è di competenza ministeriale, che sceglie su una terna di soggetti proposta del consiglio accademico. Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa ha ritenuto di scegliere la presidente Carli sulla base dei requisiti richiesti dalla normativa nazionale, ovvero: ‘alta qualificazione professionale e manageriale, comprovata esperienza maturata nell’ambito di organi di gestione di istituzioni culturali, ovvero avente riconosciuta competenza nell’ambito artistico e culturali’. Tutta la procedura seguita per la nomina è stata corretta e senza alcun elemento di criticità. Anche l’interlocuzione con il Comune è stata improntata alla massima trasparenza e correttezza. Poi è stato il Ministro, come previsto dalla legge, a scegliere su uno dei tre nomi, per altro, tutti di altissimo livello”.
“Credo – continua Ligios – che siano da stigmatizzare anche i toni usati nella delibera. Toni che esprimono un cinismo istituzionale molto grave. Siamo amareggiati anche e soprattutto perché da parte nostra non è mai venuta meno la collaborazione e la ricerca di un dialogo con il sindaco. Il Comune, fino ad oggi, è sempre stato un soggetto con il quale abbiamo collaborato e dal quale abbiamo ottenuto risorse importanti. Dobbiamo ricordare peraltro, da questo punto di vista che, dal 2009 ad oggi, l’entità delle risorse destinate al ‘Rinaldo Franci’ è molto cambiata, in virtù della legge numero 205 del 2017 sulla statizzazione degli istituti musicali. Siamo passati da milione di euro del 2017 a 500 mila euro del 2019, fino alle 300 mila euro del 2020 e del 2021 per arrivare alle 50mila euro deliberate nel consiglio comunale di ieri, nella delibera relativa al bilancio di previsione 2021/2023”.