L’utilizzo di fondi provenienti dall’allungamento del debito fatto dalla giunta Valentini è stato ritenuto pienamente legittimo
Ci sono 7 milioni in più a disposizione della giunta De Mossi, perché l’utilizzo di fondi provenienti dall’allungamento del debito fatto dalla giunta Valentini è stato ritenuto pienamente legittimo. La decisione delle sezioni riunite della Cassazione, a Roma, chiude il contenzioso, annullando di fatto l’interpretazione della Corte toscana. Una comunicazione in questo senso è stata inoltrata a tutti i consiglieri comunali
Tutto parte dai risparmi prodotti al tempo del Commissario prefettizio Laudanna dall’allungamento del debito rappresentato dai BOC. Quei risparmi potevano essere utilizzati per mantenere la spesa corrente e salvaguardare i servizi per i cittadini oppure dovevano essere accantonati ancora per anni? L’amministrazione Valentini lo fece. Ma per la Corte dei Conti della Toscana questa scelta non era legittima.
Da qui la comunicazione sui 13 milioni inutilizzabili del bilancio comunale, che fu fatta dalla nuova giunta comunale appena insediata. Ma la stessa amministrazione De Mossi inoltrò ricorso alla Corte dei Conti di Roma, contro l’interpretazione di quella toscana. Adesso il ricorso è stato accolto: le sezioni unite della Corte dei Conti hanno sancito che le economie da rinegoziazione possono essere impiegate come fondi destinati (investimenti ed anche rimborso anticipato di prestiti) ed anche per la copertura del disavanzo, persino di parte corrente. Come aveva fatto la giunta Valentini.
La Corte dei Conti toscana si è allineata alla decisione romana e pertanto il Comune di Siena, già entro quest’anno, “potrà utilizzare la quota dei fondi destinati costituita dalle economie da rinegoziazione, pari a 6.983.515,99 euro, secondo le modalità ricordate”. L’ex sindaco Bruno Valentini ha così commentato: “Ci sono voluti 8 mesi, ma la verità è ristabilita. E’ stata messa la parola fine alla clamorosa vicenda del finto “buco” da oltre 13 milioni che fu inscenata dalla attuale Giunta”.