La sicurezza stradale diventa protagonista al Giffoni Film Festival grazie ad ANAS. Il nuovo spot “Quando sei alla guida tutto può aspettare” è stato premiato come “Miglior spot sociale” al festival cinematografico per bambini e ragazzi più celebre d’Italia direttamente dalle mani del regista Gabriele Muccino.
ANAS è presente per il terzo anno consecutivo al Giffoni Film Festival. Un evento che coinvolge molti giovani e che consente di parlare con loro di un tema molto importante, quello della sicurezza stradale. Il nuovo spot Anas 2024 ha come claim “Quando sei alla guida tutto può aspettare”, un messaggio chiaro, diretto a tutti, soprattutto ai più giovani, per spiegare come anche una minima distrazione alla guida possa essere fatale.
L’uso dei cellulari e in modo particolare degli smartphone, quando si è in auto, è assolutamente vietato. Per garantire la nostra sicurezza e quella degli altri è importante ricordare che il rispetto del codice stradale è una responsabilità di tutti e che educare le nuove generazioni è l’unico modo per garantire un futuro più sicuro.
L’utilizzo del telefonino è la prima causa di incidenti, più ancora dell’alcol, dell’alta velocità e del sorpasso azzardato. Per questa evidenza rilevata dal Ministero dei Trasporti è nata l’idea di ANAS di realizzare questo spot sottolineando anche l’impegno che si è posta la società nazionale stradale di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per uniformare l’Italia ai livelli dei più avanzati Paesi europei. Protagonisti del contest e dello spot sono stati molti volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport come la finalista di Miss Toscana 2023 Marianna Parri.
“Per me è stata una bellissima esperienza – spiega Marianna Parri, finalista di Miss Toscana 2023 e protagonista del nuovo spot di Anas -, perché non l’ho preso solo come un lavoro, l’ho preso proprio come un messaggio da veicolare, un messaggio molto importante. Le distrazioni sono all’ordine del giorno ed è importantissimo non utilizzare il telefono, non farci distrarre perché noi pensiamo sempre “non succederà mai a me”, ma la verità è che non è così, perché non lo possiamo sapere”.