Sono più di 350 alla cena dal titolo “Non mollare mai” organizzata al circolo Arci di Sovicille in solidarietà ai lavoratori di Beko, presenti anche molti sindaci del territorio, tra cui il sindaco di Siena Nicoletta Fabio. Partecipazione, ma anche cori “da stadio” come quello che da sempre identifica questa lotta: “Non molliamo mai” e poi il canto accorato della Verbena. A presentare l’iniziativa Valentina Tomei, speaker di Radio Siena Tv.
“È bello vedere tanta gente raccolta qui per una causa nella quale tutti noi crediamo – afferma Fabio-. Mi fa piacere essere qui, da semplice cittadina, al di fuori anche del ruolo istituzionale che comunque continuo a svolgere per il bene della Beko e soprattutto dei suoi lavoratori. Come ho a cuore i dipendenti di Paycare. È un momento complicato, per non dire preoccupante, e anche su quello bisogna lavorare con gli strumenti che abbiamo a disposizione”.
“L’obiettivo della cena stasera è condividere una serata di solidarietà con gli operai Beko – afferma Giuseppe Cesarano, Fim Cisl– E ci siamo riusciti. Stiamo continuando a lottare e non ci fermeremo”
“Questa serata ci serve per darci lo stimolo per andare avanti nella nostra vertenza, l’obiettivo che dobbiamo perseguire è un obiettivo importante e ci vorrà tempo – spiega Massimo Martini, Uilm Uil-. Ma ci stiamo sempre più rendendo conto che abbiamo dalla nostra parte istituzioni. Ieri ci hanno consentito di prendere tempo e darci la possibilità di creare un nuovo soggetto industriale che possa investire su Siena e possa continuare a dare lavoro al territorio”.
“Essere qui stasera è la legittimazione del fatto che questa vertenza trova riscontro nella solidarietà di tutta la citta di Siena- aggiunge Daniela Miniero, Fiom Cgil -, oggi si sta respirando dignità e voglia di riscatto di tutto il territorio. Questo è un territorio che è stato vittima spesso di sciacallaggio e crisi senza precedenti. È un territorio che rischia di avere un tracollo, quindi credo che da questa serata si possa evincere tutta la voglia di determinazione di portare a casa la vertenza. Si respira davvero tanta appartenenza”.