Due medici dell’ospedale le Scotte vanno a processo a seguito della morte di un 49enne senese, autista di bus e conosciuto contradaiolo, deceduto dopo le dimissioni dal pronto soccorso dove era giunto per un malore.
I fatti risalgono al settembre 2019, quando l’uomo sentendosi male si recò al pronto soccorso. Dopo alcuni esami e controlli, il 49enne decise spontaneamente di tornare a casa. Un successivo malore lo colpì e l’uomo finí in coma per poi morire nel febbraio 2020 in una clinica. Un decesso che non convinse la famiglia tanto che fu avviata una indagine e due soggetti del personale medico furono messi sotto indagine per omicidio colposo.
Secondo le accuse l’uomo avrebbe avuto una sospetta emorragia cerebrale e le dimissioni sarebbero state frettolose (da chiarire se al 49enne furono esposti correttamente i rischi della scelta di tornare a casa)1. In udienza preliminare non sono stati scelti riti abbreviati ed è stato disposto il rinvio a giudizio: ad ottobre partirà il processo di dibattimentale, tra testimoni, tecnici e perizie, per stabilire se ci sono state mancanze da parte dei medici o se gli eventi avversi sono stati imprevedibili e nulla si poteva fare.