Si continua a parlare a Siena del problema dei numerosi senza fissa dimora, perlopiù migranti pakistani, che dormono all’interno di aree pubbliche e parcheggi in giacigli di fortuna. Sul tema interviene Anna Ferretti, del Pd:
“In questi giorni stanno girando sui giornali e nei social foto e commenti su persone senza fissa dimora che dormono e soggiornano in luoghi inidonei. Il fenomeno della grave emarginazione adulta richiede una specifica attenzione affinché le politiche, i programmi e le azioni conseguenti, possano incidere significativamente nella vita delle persone – afferma – vicino a queste persone che vivono difficoltà personali, sociali, sanitarie, economiche, familiari c’è spesso l’impegno di tante persone, dagli operatori pubblici sociali e sanitari ai volontari, ma il problema persiste e nel tempo si aggrava. Siena ad ora non ha numeri alti, ma forse proprio per questo sarebbe importante intervenire”.
“Da sempre manca ad esempio nella nostra zona socio-sanitaria, nella nostra città, un luogo dove accogliere queste persone, luogo dove siano presenti non solo volontari, ma anche operatori qualificati pubblici e del privato sociale. Ci sono i servizi della Caritas con dormitori, mensa e docce, c’è la Corte dei Miracoli con i suoi sportelli, ma sono insufficienti per rispondere alle necessità più gravi. Persone che escono dall’ospedale e non hanno una casa dove andare a curarsi, persone instabili emotivamente, persone appena uscite da percorsi di recupero, ad esempio, non possono essere alloggiate in un albergo, né messe in un dormitorio dove la mattina devi uscire per rientrare la sera. Occorrono luoghi funzionali, rispondenti alle necessità, che li possano accompagnare a ritrovare una vita normale.
“Con il PNRR nel 2022 nel territorio senese son arrivati, sulla carta almeno, due importanti finanziamenti: uno di 710.000 euro per assistenza alloggiativa temporanea e uno di €1.090.000 per “stazioni di posta” – ricorda – Potremmo avere, possiamo avere spero, con queste risorse sia una possibilità alloggiativa più idonea per alcune persone in stato di disagio, sia la creazione di un centro di servizio per un lavoro di rete, fatto in tempo reale”.
“La “stazione di posta” infatti dovrebbe essere un luogo: centrale sia fisicamente che simbolicamente; facile da raggiungere ma anche attivo e riconoscibile nel territorio che svolge quindi un ruolo nell’animazione del tessuto sociale, aperto in modo da ridurre le barriere di accesso per chi è nel bisogno o per chi è a rischio di scivolare in una condizione di bisogno. In quel luogo le varie competenze professionali sanitarie e sociali, unite a quelle del privato sociale e dei volontari si dovrebbero incontrare, confrontare per agire per una presa in carico delle persone più fragili, senza rinvii e peregrinazioni da uno sportello ad un altro.
“E’ urgente capire a che punto è l’utilizzo di questi finanziamenti deliberati nel 2022, se sono arrivati, se ci sono state rimodulazioni. Sul sito della SDSS si legge che “le proposte finanziate avranno durata triennale”, quindi il silenzio è preoccupante. Il Comune di Siena deve essere parte attiva e propositiva di questi percorsi e di questi finanziamenti per sostenerli ed aiutare a realizzarli. E’ una grande opportunità per intervenire sull’emarginazione, la città non può permettersi di perdere questa occasione” conclude.