Siena Awards, taglio del nastro per la mostra sulle farfalle monarca di Jamie Rojo ai Fisiocritici

Taglio del nastro per la mostra fotografica del Siena Awards all'Accademia dei Fisiocritici sulle farfalle Monarca dello spagnolo Jamie Rojo. Sarà possibile visitarla fino al 24 novembre

Di Redazione | 27 Settembre 2024 alle 16:00

Si è aperto ufficialmente questa mattina il weekend del Siena International Awards con il taglio del nastro della mostra fotografica dal titolo “Saving the Monarchs” del fotografo spagnolo Jamie Rojo all’Accademia dei Fisiocritici. Una mostra fotografica per esplorare il mondo incantato delle farfalle Monarca con l’Accademia dei Fisiocritici casa ideale per questa mostra che lega perfettamente la scienza all’arte fotografica.

“Noi siamo molto onorati di ospitare anche quest’anno una mostra personale all’interno di questa grande manifestazione – spiega Andrea Benocci, curatore del Museo di Storia Naturale dei Fisiocritici – che ormai è arrivata a dieci anni e noi siamo tra i primi collaboratori. Il nostro museo è stato già fin dalle prime edizioni una location per le mostre a tema più naturalistico e dopo una breve interruzione poi abbiamo ripreso questa tradizione inserendo anche le mostre dei droni. Quindi un altro concorso estremamente importante e questo ci rende molto orgogliosi perché comunque siamo contenti di partecipare a questo grande evento in cui la città di Siena fa rete e tante istituzioni si uniscono per creare qualcosa di molto prestigioso. Nel nostro caso, appunto, oltre all’arte, riusciamo a fondere anche la scienza e soprattutto le tematiche legate alla conservazione delle specie minacciate”.

La mostra personale di Jamie Rojo conduce i visitatori in un viaggio speciale nel cuore della migrazione annale delle farfalle Monarca, la cui storia si lega purtroppo al loro rischio di estinzione dovuto all’inquinamento e all’espansione dell’agricoltura industriale degli ultimi 30 anni.

“Per molti anni, ho lavorato come scienziato, come scienziato ambientale, ma io ho sempre creduto che la scienza avesse bisogno di parlare in un linguaggio differente. Così ho scoperto quel linguaggio nella fotografia. La sicenza è il linguaggio più razionale con informazioni e dati, ma la fotografia parla attraverso le emozioni, e questo è ciò che io cerco di trasportare con questo tipo di immagini”.



Articoli correlati