Il dehor è stato smontato, il caso, invece, resta aperto. Se venerdì scorso Opera Laboratori ha provveduto a togliere la struttura da piazza San Giovanni, che aveva causato uno scontro con l’amministrazione comunale, lontano dai riflettori è entrata in azione la Soprintendenza.
L’organismo guidato da Gabriele Nannetti avrebbe avviato la valutazione dell’accaduto. Proprio l’amministrazione, interrompendo i lavori di montaggio, si è appellata all’ente di via di Città per un parere tecnico. Da Opera fin da subito hanno chiarito di aver fatto i passaggi richiesti e di essere in regola con gli adempimenti necessari. In conseguenza della pandemia e con l’intenzione di favorire la ripresa economica, la giunta De Mossi fino al 31 dicembre ha concesso deroghe sull’occupazione del suolo pubblico da parte dei privati. Manca però un regolamento che ne uniformi l’utilizzo e questo ha contribuito anche a suscitare svariate polemiche da parte delle attività.
Dalla Soprintendenza hanno fatto sapere di non voler rilasciare commenti sulla vicenda. Sempre che a loro spetti l’ultima parola, perché il nodo da chiarire è uno: in via di Città hanno competenza sullo specifico caso? Il dehor e tutto quel che ne è conseguito ruotano attorno a questo.