Siena può tornare centrale nel mondo del vino? Intanto Wine & Siena, a gennaio svolgerà la decima edizione, il ritorno di Enoteca Italiana alla Fortezza Medicea, e l’Accademia della Vite e del Vino che festeggia proprio a Siena in questi giorni, i 75 anni di attività. E l’associazione nazionale Città del Vino, nata nel 1987 a Siena, e che dalla Città del Palio, non se ne è mai andata. A ricordarlo è un articolo del sito specializzato “La la Wine Magazine” che parla di Siena come polo del vino toscano.
“Siena è intanto uno dei territori più vitivinicoli in Italia e a livello internazionale – sottolinea il direttore di Città del Vino, Paolo Corbini – basti pensare alle grandi denominazioni conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. E poi la storia dell’Enoteca Italiana, ente nato a Siena nel 1933 con Regio Decreto, che per anni ha organizzato in Fortezza Medicea, la prima mostra mercato del vino, che ha anticipato poi il Vinitaly di Verona. Città del Vino scelse Siena, proprio perché qui si respirano storia e cultura del vino, valorizzandone qualità e territori. Assistere ad un nuovo impulso del mondo enologico in varie forme, è quello che avevamo auspicato negli ultimi anni, e per questo obiettivo abbiamo lavorato, seppur Città del Vino, ricordo, sia una associazione nazionale presente in oltre 500 comuni italiani. Siena ha tutte le carte in regola per riaffermarsi al centro dell’enologia italiana”.
A livello economico, per quanto riguarda soltanto i vini Docg, Doc, la produzione senese vale 605 milioni di euro, come è emerso nel Rapporto Ismea-Qualivita 2024 sulla Dop Economy, collocando la provincia di Siena al nono posto in Italia (e prima in Toscana) per valore delle Dop e Igp, comprendendo cibo e vino. Siena è la quarta provincia d’Italia per valore delle produzioni vitivinicole a denominazione di origine, dopo Treviso, Verona e Cuneo.