Nato da un progetto di Confcommercio Siena, Confesercenti Siena, Camera di Commercio e Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, l’Osservatorio Turistico della provincia di Siena è in grado di offrire analisi delle dinamiche e delle tendenze della filiera turistica del territorio provinciale
E questa mattina, in Camera di Commercio è stato presentato il report relativo al terzo trimestre 2022 con gli interventi di Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena, di Carlo Rossi, Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e diAndrea Favaretto, Direttore del Centro Studi Sintesi di Mestre, societàincaricata della elaborazione dei dati per l’Osservatorio.
Nell’occasione sono state presentate una serie di dashboard, accessibili dalla home page del sito istituzionale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e dai siti delle associazioni aderenti al progetto, che visualizzano i principali indicatori e dati elaborati dall’Osservatorio provinciale.
“L’Osservatorio Turistico provinciale- commenta Massimo Guasconi, Presidente dell’Ente camerale – costituisce, grazie alla sua capacità di analisi dei trend e delle tendenze della domanda turistica, uno strumento importantissimo per un sistema economico, quale è quello senese, vocato all’offerta turistica. Il Report che presentiamo fotografa un andamento positivo: grazie soprattutto agli arrivi ed alle presenze dei turisti stranieri stiamo recuperando i livelli raggiunti nel periodo precovid anche se i contraccolpi della pandemia si avvertono ancora soprattutto nella demografia imprenditoriale. A questo si aggiungono ulteriori elementi di criticitàche il nostro sistema imprenditoriale sarà ancora chiamato ad affrontare nel breve periodo ad iniziare dagli elevati costi energetici e dall’andamento dei prezzi al consumo”.
“Il supporto della Fondazione Mps all’Osservatorio del Turismo, che fa parte del progetto di più ampio respiro “Siena 2030”, nasce da un impegno assunto nei Documenti strategici della Fondazione, in piena coerenza con la nostra vocazione di essere luogo di raccordo e soggetto che promuove relazioni sociali e svolge anche un ruolo di partner propositivo a favore dell’innovazione. – dichiara Carlo Rossi, Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena – Grazie alla collaborazione tra il nostro Ente, l’Università di Siena e la Camera di Commercio Arezzo-Siena, l’Osservatorio sul Turismo contribuisce ad arricchire gli studi sulle dinamiche sociali ed economiche del territorio, restituendone un quadro puntuale. La filiera del turismo si conferma come asset rilevante per la nostra provincia, fornendo dati che diventano, quindi, la base per ragionare insieme su quali elementi di sviluppo puntare, avendo particolare cura alla formazione e alla qualità, con lo scopo di restare al passo con le dinamiche che caratterizzano la domanda e l’offerta nazionali e internazionali.”
Ed ecco in sintesi, il quadro che emerge dal report dell’Osservatorio provinciale del turismo.
Nel terzo trimestre 2022 sono stati registrati 797.606 arrivi con una leggerissima crescita rispetto al medesimo trimestre 2021. Le presenze sono state 2.500.510, il 5,2% in più rispetto all’anno precedente. La maggior parte degli arrivi e delle presenze rilevate nel terzo trimestre dell’anno è da attribuire a movimenti effettuati per lo più da stranieri in strutture extra alberghiere con prevalenza nel mese di luglio. Confrontando gli arrivi e le presenze del 3° trimestre 2022 con quelle del 3° trimestre 2021 è possibile rilevare alcune dinamiche: – un incremento netto e assoluto in tutti i periodi dei turisti stranieri sia in strutture alberghiere che extra alberghiere; ▪- un decremento dei turisti italiani sia in strutture alberghiere che extra alberghiere in tutto il periodo rilevato, con una maggior incidenza nel comparto extra alberghiero.
Per quanto concerne la demografia imprenditoriale, il terzo trimestre 2022 si è chiuso contando 24.509 imprese attive con sede in provincia di Siena. Rispetto al terzo trimestre 2019, ossia prima della pandemia, se ne contano 475 in meno, pari al -1,9%. Se si raffronta il dato più recente con lo stesso periodo del 2021, si può osservare come venga confermato il trend di contrazione del tessuto produttivo anche nell’ultimo anno, con una perdita di 111 sedi attive (-0,5%). Anche per le imprese della filiera turistica, quindi non si è ancora registrato il recupero rispetto allo stesso periodo in epoca pre-covid.
La contrazione che ha avuto luogo tra il 3° trimestre 2022 e il corrispondente del 2019 è dello stesso tenore di quella osservata per l’intero tessuto produttivo della provincia: -2,0% (per 61 sedi in meno).
La variazione registrata negli ultimi 12 mesi è ancora di segno negativo: al termine del terzo trimestre 2022 si contano 38 imprese attive in meno (-1,2%).
Se si vuole osservare la distribuzione territoriale delle attività produttive al dettaglio comunale, possiamo fare ricorso alle statistiche relative alle localizzazioni delle imprese (sedi d’impresa più unità locali).
Alla fine del terzo trimestre 2022 risultano presenti in provincia di Siena 4.852 localizzazioni di attività legate alla filiera turistica. Nel comune capoluogo se ne contano 1.119 pari al 23% dell’intera provincia. A seguire San Gimignano, Chianciano Terme e Poggibonsi con – ciascuno – poco meno del 7% delle localizzazioni totali.
Anche alla fine del terzo trimestre 2022, Chianciano Terme si conferma il comune senese con la più elevata concentrazione di attività economiche attribuibili alla filiera turistica: quasi il 29% delle localizzazioni (sedi d’impresa e unità locali) del comune contro una media provinciale che resta inferiore al 15%.
A seguire vi sono Pienza con una localizzazione su quattro (quasi il 26%), San Gimignano sotto il 24%, Castellina in Chianti e San Quirico d’Orcia attorno al 22%.
Se ci riferiamo alle localizzazioni delle attività produttive, se cioè consideriamo sia le unità locali sia le sedi di impresa attive sul territorio, possiamo contare gli addetti che lavorano nella filiera del turismo senese. I dati riferiti alle localizzazioni attive al terzo trimestre 2022, indicano in quasi 13.900 gli addetti alla filiera turistica attiva in provincia di Siena.
Sono pari al 15% degli oltre 92.400 addetti alle localizzazioni delle imprese complessivamente attive in provincia. Gli addetti che fanno capo a bar e ristoranti sono oltre la metà (56%) di quelli impegnati nel complesso delle attività della filiera turistica provinciale.
Il 31% degli addetti lavora nelle strutture ricettive, mentre risulta molto più contenuto il contributo delle altre attività della filiera.
In Provincia di Siena gli addetti totali sono 92.422: di questi 13.854, il 15% sono ascrivibili alla filiera turistica e quasi il 30% (oltre 4.100 unità) lavora nel comune di Siena. Più contenute sono le quote riferite agli altri comuni. La soglia del 5% sul totale degli addetti impegnati nella filiera turistica provinciale è superata solo dai comuni di Montepulciano, Chianciano Terme, Poggibonsi e San Gimignano
Nella stagione estiva, poco più di 1 impresa su 2 ha visto la propria attività in crescita in termini di fatturato con il 14,5% delle attività che rilevano una crescita superiore al 50%. La percentuale di imprese che ha visto una contrazione risulta pari al 16% mentre un 30% ha rilevato un andamento stazionario. Sono valori in linea con il trimestre precedente.
La stagione estiva appare andata bene per circa il 70% delle attività. Il 27% delle attività ritiene al contrario che il trimestre estivo sia andato male. Sono in particolar modo le attività commerciali quelle che rilevano un giudizio negativo.
Il 40% delle imprese hanno avuto difficoltà a reperire personale per la stagione estiva 2022. Di chi ha ricercato personale, circa il 50% è riuscito a trovarlo anche se con difficoltà mentre 31% non l’ha trovato. Le attività ristorative e ricettive sono quelle che hanno sentito l’esigenza maggiore di integrare il personale per la stagione e sono al contempo quelle che hanno avuto più difficoltà a trovarli.
L’aumento dei prezzi nell’ambito della propria attività ha riguardato il 58% delle imprese. Sono in particolare le attività ristorative ad aver dovuto in maggior misura innalzare i prezzi a seguito dell’aumento dei costi delle materie prime (circa il 71%).
Il 39,5% delle imprese non prevede di avere ripercussioni sulla sua attività in seguito all’innalzamento dei prezzi, mentre il 29% ritiene che non sarà a rischio chiusura ma dovrà accontentarsi di un margine di guadagno irrisorio.
Vi è poi un 10,5% di attività che prevede una chiusura temporanea nei mesi tra novembre e gennaio e un ulteriore 8,5% che prevede una chiusura dell’intera stagione invernale da novembre ad aprile. Un 7,5% delle imprese risulta fortemente a rischio di una chiusura definitiva in assenza di incentivi e aiuti adeguati.
Per quanto concerne la stagione autunnale – invernale 2022 (ottobre-dicembre 2022), il 36% non prevede variazioni della stagione autunnale 2022 rispetto la stagione 2021. Il 31,5% prevede un miglioramento a fronte di un 23% che si aspetta un peggioramento. Il settore più pessimista è il comparto commerciale per il quale oltre una impresa su tre (quasi il 36%) ritiene che la stagione autunno-invernale andrà male.