Sono previsti circa 30-40 nuovi arrivi di richiedenti asilo nella città di Siena – su una stima di 350 soggetti destinati dal Ministero in tutto il territorio provinciale – per larga parte di nazionalità pakistana. Un flusso ormai ininterrotto, perlopiù spontaneo e proveniente dalla rotta balcanica, che fa ingresso da Trieste sul suolo italiano. E che rinfoltirà la numerosa comunità pakistana già presente a Siena e provincia (su 1200 richiedenti asilo, 700 provengono dall’Asia meridionale) la cui situazione è divenuta nota fin dall’anno scorso, quando scoppiò il caso dei tanti soggetti finiti a dormire in giacigli di fortuna presso i parcheggi della stazione e a San Marco, con conseguente codazzo di polemiche legate al degrado urbano.
E così il Comune di Siena si sta muovendo per accogliere i migranti in emergenza e limitare disagi ed impatto sociale: il progetto su cui stanno lavorando le varie componenti, ente comunale, Curia e Prefettura, è di trasformare l’ex scuola di Montalbuccio di proprietà del Comune (dove già sono alloggiati molti pakistani) in Cas (centro accoglienza straordinaria). Ieri si è tenuta una apposita riunione presso il palazzo arcivescovile, alla presenza dell’assessore al sociale Micaela Papi, la quale conferma l’iniziativa: “Lavoriamo per questa soluzione, l’ex scuola da dormitorio diventerebbe un Cas, con 27 posti”.
Una situazione, ha rassicurato il Prefetto senese Matilde Pirrera, assolutamente governabile e sotto controllo per il territorio: i pakistani non creano problemi di ordine pubblico e lavorano, con la stessa Prefettura che si sta attivando con le altre forze preposte per impedire che i migranti stanziali nel senese finiscano nelle maglie dello sfruttamento e del lavoro nero.
C.C