Futuro Mps, la partita tra Mef e Unicredit per il dossier della banca senese si avvia verso i tempi supplementari. Domani scade il periodo esclusivo di due diligence e negoziazione aperto a fine luglio tra il venditore, il Tesoro – che detiene il 64% del capitale di Siena – e UniCredit, unico potenziale acquirente in campo. In gioco il futuro della banca e delle migliaia di lavoratori, mentre lo scottante tema è al centro dell’infuriare della campagna elettorale per le suppletive.
Intanto il presidente dell’istituto senese Patrizia Grieco in una lettera ai dipendenti ha spiegato che l’analisi della data room, dove Unicredit è entrata a inizio agosto e a fine mese “allargata” ad altre due controllate pubbliche (Amco per quanto riguarda un possibile intervento su Npl e altri debiti di possibile incaglio e Mcc per un eventuale acquisto di sportelli nel Sud italia), “sta procedendo nel rispetto dei tempi e degli impegni stabiliti”. Ma se la due diligence sui conti procede spedita, il nodo esuberi è particolarmente difficile da sciogliere, anche in vista delle suppletive del 3-4 ottobre a Siena. Nell’ambito dell’esame del dossier-MPS, UniCredit avrebbe individuato la necessità di tagliare la forza lavoro di MPS fino a 7 mila unità. Si tratta in gran parte di esuberi “strutturali”: MPS oggi conta circa 15 dipendenti per sportello, contro i 10 di BPER e Credem ed i 13 di Banco BPM (dati de Il Sole 24 Ore).
Di conseguenza, MPS dovrebbe ridurre il personale in direzione dei numeri dell’istituto modenese (quindi 4-5 in meno per sportello). Ai circa 2.700 esuberi già previsti dal piano industriale al 2025, ne dovrebbero essere aggiunti altri 4 mila. Di fronte a questi dati per cercare di allentare le tensioni dei dipendenti Grieco ha affermato anche che il cda del gruppo “monitorerà e supervisionerà il cammino della soluzione strutturale avviata con l’apertura della Virtual Data Room, ribadendo nei confronti di tutti i dipendenti il massimo impegno affinché siano preservati i valori e il patrimonio di competenze della banca”.
Resta comunque grande attesa, i prossimi giorni dovrebbero essere quelli decisivi e una comunicazione potrebbe arrivare a quel punto con ogni probabilità nel fine settimana, a mercati chiusi.