Anche Siena da oggi ha un luogo che simboleggia l’unione contro il crimine organizzato e le Mafie. Questa mattina, dinanzi al Tribunale di Siena, è stato piantato un ulivo per ricordare tutte le vittime della mafia, per commemorare le donne e gli uomini uccisi nelle stragi di Capaci e via D’Amelio e per favorire l’educazione alla legalità nei cittadini di domani.
Erano presenti le autorità cittadine e non solo, il sindaco di Siena Luigi De Mossi, il Procuratore Generale di Firenze Marcello Viola, il Procuratore Generale di Perugia Sergio Sottani, il Presidente del Tribunale di Siena Roberto Maria Carrelli Palombi, il Procuratore della Repubblica di Siena Salvatore Vitello, il Presidente della Provincia Silvio Franceschelli, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siena Lucia Secchi Tarugi, fino al rappresentante regionale dell’Associazione Libera Andrea Bigalli, l’Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino Cardinale Augusto Paolo Lojudice e il Prefetto di Siena Maria Forte.
All’iniziativa hanno preso parte anche gli studenti dell’istituto Enea Silvio Piccolomini e alcuni giovani contradaioli delle 17 consorelle, che hanno fornito una loro riflessione sul tema.
“Siamo una rete, abbiamo sempre cercato di creare sinergie positive per essere nella condizione di incrociare dati ed esperienze e competenze, è l’unico sistema capace di combattere il potere mafioso” afferma Andrea Bigalli di Libera. “Oltre che un simbolo – aggiunge il cardinale Lojudice – l’ulivo è un aiuto alla cittadinanza e ai giovani a ricordarsi e a cercare di vivere i valori. Ci vuole l’impegno di tutti”.
“Abbiamo la fortuna di avere forze dell’ordine, magistrati, vigili del fuoco, questore e prefetto, che formano belle squadre – sottolinea il sindaco Luigi De Mossi – la legalità si spende ogni giorno in ogni parte della città. La legalità si declina ogni giorno nel nostro modo di vivere”.
