Si chiude la controversia legale scaturita dopo l’allontanamento dell’ex comandante della Polizia Municipale di Siena Cosimo Tafuro, a seguito di alcune tensioni tra i ciclisti della Granfondo Strade Bianche e i contradaioli dell’Aquila. Il giudice del lavoro ha accertato la completa estraneità di Tafuro rispetto ai disagi occorsi a Siena durante le manifestazioni del 12 settembre 2021 e l’illegittimità del decreto di revoca.
La decisione del Giudice del Lavoro del Tribunale di Siena, Delio Cammarosano, ha stigmatizzato il provvedimento con cui il Sindaco De Mossi aveva rimosso il dott. Tafuro Cosimo dall’incarico di Comandante della Polizia Locale di Siena, confermando che lo stesso ha sempre operato nel rispetto delle proprie responsabilità, utilizzando al meglio le risorse a sua disposizione.
Gli avvocati Fernando Caracuta e Anna Serena Giurgola, unitamente al Comandante Tafuro, si dichiarano soddisfatti della sentenza, perché è stata dichiarata la sua totale estraneità rispetto ai disagi verificatisi il 12 settembre 2021, in occasione delle concomitanti manifestazioni Strade Bianche e del Corteo per il saluto alle Consorelle da parte della Nobile Contrada dell’Aquila, nonché l’illegittimità del predetto provvedimento di rimozione.
La sentenza, infatti, letteralmente afferma che: “In sintetica conclusione, non riusciamo a individuare nell’evento e nella sua sequenza, un profilo di responsabilità del Comandante della Polizia Municipale, per una criticità prevista, voluta e accettata da vertici cittadini superiori…Se la prevedibile situazione – nota anche alla Questura – fosse stata avvertita di impatto sull’ordine pubblico avrebbero potuto essere impiegati alcuni agenti della Polizia di Stato, decisione anch’essa non di competenza del Comandante della Municipale”.
Tanto conferma, da un lato, l’abnormità e l’infondatezza del provvedimento di revoca dall’incarico firmato dal sindaco di Siena, dall’altro la professionalità e la correttezza, non solo del Dott. Tafuro, ma anche di tutto il Corpo di Polizia Municipale da lui diretto al momento dei fatti. In tutta questa vicenda giudiziaria, l’interesse principale è stato quello di dimostrare che il Comandante Tafuro aveva agito con estrema diligenza e professionalità, impiegando correttamente le risorse umane e logistiche a sua disposizione.
La liquidazione del danno richiesto, così come disposta da parte del Giudice Cammarosano, seppur non pienamente rispondente alle legittime richieste del Comandante Tafuro, non verrà dallo stesso appellata, proprio a dimostrazione del fatto che il suo interesse prioritario, se non quasi esclusivo, era quello di far accertare da un Giudice la verità dei fatti e la sua estraneità, nonché quella di tutto il Corpo di Polizia Municipale di Siena, rispetto ai noti fatti del 12 settembre 2021.