L’industria del camper è in piena espansione, con utili e export in forte crescita, ma la contrattazione integrativa e le condizioni di lavoro non tengono il passo con questo sviluppo. E’ quanto emerso dal convegno che si è svolto ieri alla Camera di Commercio, voluto dalla Fiom Cgil che ha partecipato con la coordinatrice Toscana per la camperistica Daniela Miniero, il segretario generale regionale Daniele Calosi e Matteo Gaddi de Centro Studi Fiom Cgil. Hanno partecipato anche il senatore Silvio Franceschelli, la presidente di Anci Toscana Susanna Cenni e il presidente della Camera Commercio Arezzo Siena Massimo Guasconi.
I numeri evidenziati da Gaddi rendono bene l’idea di quanto stia correndo veloce un settore che traina l’economia toscana e quella della Val d’Elsa. Si parla di utili aumentati del 390% e profitti che sono saliti dal 2019 al 2024 del 335%, ma in fase di contrattazione, come ha evidenziato Calosi, alcune imprese fanno fatica ad accettare un aumento minimo dello stipendio. “Duecento euro in più in bustapaga – spiega – e si sta parlando di un settore che va bene”. Il lavoro aumenta ma le condizioni lavorative, dunque, non migliorano. “Nel nostro territorio si concentra il 90% della produzione nazionale dei camper – sottolinea Miniero–. Credo che un settore che ha avuto un’esplosione in termini di export, di fatturato e di utili debba prevedere una contrattazione che sia quantomeno al pari degli utili e dell’espansione dell’export che ha generato negli ultimi anni, dal 2020 ad oggi”.
L’Italia infatti è il terzo produttore di camper in Europa, dopo Germania e Francia, e circa il 20% di tutti i camper immatricolati annualmente in Europa ha origini italiane. Il fatturato annuo nazionale è superiore a un miliardo di euro, per oltre l’80% destinato all’export per lo più europeo, cresciuto a sua volta del 35% nel 2023, e una produzione che è arrivata a 25mila mezzi, segnando un +20% in dodici mesi.
Secondo i dati della Camera di commercio di Siena e Arezzo, il numero di addetti di imprese impegnate direttamente nel settore della camperistica è diminuito fra il primo e il quarto trimestre del 2024, da 2017 a 1864. I grandi produttori che hanno stabilimenti sul territorio sono i francesi di Trigano e Rapido e gli americani di Thor Industrials. Per questo la coordinatrice Fiom Cgil Miniero propone un tavolo di contrattazione di settore, idea accolta positivamente dalle varie istituzioni presenti al convegno. “Una sinergia di competenze e capacità per mettere in campo strumenti per poter far fronte – spiega -a quelle che sono le sfide e i cambiamenti di un settore in evoluzione”.