E’ stato dibattuto questa mattina in un convegno al Santa Maria della Scala il futuro dello stadio Artemio Franchi di Siena. Il progetto, che vorrebbe seguire quello già percorso dalla città di Udine e dall’Udinese per il “Friuli”, sarebbe molto ambizioso: far diventare lo stadio non solo un piccolo gioiello del calcio italiano, con oltre 15mila posti e tribune coperte, ma soprattutto inserirlo nel più ampio contesto cittadino, affiancando ai servizi per partite e allenamenti anche quelli di socialità, come ristoranti, auditorium, centri wellness e anche un asilo. Il costo complessivo, come spiegato dal vicepresidente bianconero Alessandro Belli, dovrebbe aggirarsi intorno ai 50 milioni di euro.
“Il nostro stadio sarà un contenitore che vivrà 365 giorni l’anno e andrà oltre il match day – spiega l’avvocato Belli – Ci saranno all’interno ristoranti a servizio della città, ma anche un centro wellness e spazi che hanno anche un profilo di carattere sociale come un piccolo auditorium. Ci sarà anche uno spazio per realizzare in modo permanente un asilo perché i genitori possano non perdersi l’occasione di venire alla partita e portare i figli; vedremo poi se farlo vivere tutto l’anno anno e non solo in occasione dei match”.
La capienza sarà senza dubbio superiore ai 15mila posti, anche se, come spiega Belli, “Sarebbe importante riuscire ad entrare anche nel limite minimo richiesto dalla Uefa, non solo per noi come squadra, ma anche per poter organizzare e ospitare tornei e manifestazioni internazionali”
Domani si terrà l’incontro con i progettisti. I tempi previsti dal momento dell’avvio dei lavori sono di circa un anno, senza però che la squadra rimanga senza una casa: i lavori saranno eseguiti settore per settore, senza perdere quindi la possibilità di giocare all’interno dello stadio.
“L’amministrazione è pronta ad accompagnare la società in questo progetto, perché è anche un interesse nostro. Un luogo iconico come uno stadio nuovo nel centro città anche in termini di impatto psico-collettivo può avere un rilievo importante – spiega l’assessore allo sport del comune di Siena Paolo Benini – Il primo passo è dotarsi di competenze tecniche che ci permettano di lavorare sulle garanzie. Bisogna trovare quella forma che è garanzia per l’imprenditore e per l’amministrazione pubblica”.
Il convegno di questa mattina ha visto la presenza anche di alcuni esponenti del progetto analogo già realizzato a Udine. Tra questi anche l’allora sindaco della città friulana Furio Honsell, che ha sottolineato l’importanza della realizzazione di un nuovo stadio non solo per la parte sportiva, ma anche per quella sociale e di prestigio della città. “Lo stadio non si può, ma si deve fare – dice Honsell – Una città che ha questo prestigio non può non avere uno stadio adeguato per la sua tradizione. Va fatto per i tifosi, per la città, perché costituisce un canale di promozione e un’occasione di popolarità. Ci vuole una forte leadership da parte del privato e dell’amministrazione. L’importante è coinvolgere sempre tutti, senza pensare che sia un’operazione solitaria”.